Villa Segre, già Vigna Lepinasse
La villa non gode della vista della città, ma è in una buona posizione, con un ampio panorama che sale dalla Valsalice alla cresta collinare e spazia dall'Eremo all'alta val San Vito.
La Vigna Lepinasse è posta e confina per buona parte con il poggio e la Villa Genero.
Sul finire del '600 il proprietario era Riccardo Veggen, sarto e guardarobiere di Sua Maestà. Suggestionato forse dalle ordinanze emanate dalla Seconda Madama Reale in materia di prostituzione femminile, ne fu influenzato tanto da non dimenticare questa piaga sociale nei suoi testamenti (1698 e 1705), dove lascia i suoi beni (comprese le cascine e la vigna) alle «donne di malafare, lascive o scandalose ricoverate e ritirate nell'Opera detta del Deposito».
La proprietà passo poi nell'800 alla famiglia Allis, che la mantenne a lungo e in seguito alla famiglia Segre.
Note
Da Politecnico di Torino Dipartimento Casa-Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, Torino 1984:
VILLA SEGRE, GIÀ VIGNA LEPINASSE
Strada Comunale S. Margherita 155
Vigna.
Segnalazione di edificio con elementi di significato culturale e documentario; singolare esempio di vigna settecentesca connotante la Strada di S. Margherita.
Alla fine del XVII secolo la vigna apparteneva a Riccardo Vegghen. Il Grossi la ricorda come «vigna con fabbrica civile del Sig. Avvocato Andrea Lepinasse». Nell'OttocenIo appartenne a lungo agli Albis e quindi ai Segre. Nella Carta topografica della Caccia [1762], viene disegnata con impianto ad «L» e rustico a Nord. Quest'ultimo edificio scompare nella mappa napoleonica dove ad Est ed ad Ovest e sulla fronte appaiono collocati i giardini. Oggi è in fase di ristrutturazione.
A. GROSSI, 1791, p. 96; PLAN GEOMÉTRIQUE [...], 1805; [Catasto RABBINI], 1866, fol. XXIII; E. GRIBAUDI ROSSI, 1975, pp. 352-354.
Tavola: 50