Lucio Alfio Restituto
Le epigrafi recuperate demolendo il bastione della Consolata, costruito dai Francesi tra il 1536 e il 1542, e i vicini tratti della cinta di età romana erano probabilmente servite come materiale per riparazioni o rinforzi delle murature antiche.
L'iscrizione
L(ucio) Alfio Restituto / eq(uiti) R(omano) eq(uo) p(ublico) praef(ecto) coh(ortis) II Br(ittonum) / eq(uitatae), trib(uno) coh(ortis) I Br(ittonum) ((milliariae)) eq(uitatae), flam(ini) / divi Titi et Claud(iae) Paulinae eius / C(aius) Pinarius Onesimus et / Cassidarius Ampheristus / ob merita
A Lucio Alfio Restituto, cavaliere romano insignito di cavallo pubblico, prefetto della seconda coorte equitata dei Brittoni, tribuno della prima coorte equitata milliaria dei Brittoni, sacerdote addetto al culto di Tito divinizzato e a sua (moglie) Claudia Paulina. Caio Pinario Onesimo e Cassidario Ampheristo, per i suoi meriti (dedicarono)
Introduzione
L’iscrizione onoraria, in pietra ollare grigia, è stata dedicata a Lucio Alfio Restituto, cavaliere romano, e alla moglie da Pinario Onesimo e Cassidario Ampheristo, probabilmente due commilitoni di Restituto. L’iscrizione menziona le “coorti equitate” dei Britti o Britanni, unità ausiliarie di fanti e cavalieri poste di stanza lungo il confine dell’impero. I dedicanti ricordano come Alfio Restituto abbia avuto ruoli di comando sia nella prima che nella seconda coorte, oltre a essere stato sacerdote del culto di Tito divinizzato. Quest’ultima informazione è essenziale per datare l’epigrafe a un momento successivo alla morte di Tito avvenuta nell’81 d.C.
La lapide è oggi esposta al Museo di Antichità di Torino nella mostra Archeologia a Torino.
Bibliografia
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Ente Responsabile
- MuseoTorino
- Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte e del Museo Antichità Egizie