Scheda: Luogo - Tipo: Monumenti, lapidi e fontane

"La Totalità" di Costas Varotsos

Composta da lastre di vetro sovrapposte a spirale, l'opera si presentava al centro di una fontana dalla vasca di forma circolare. L’installazione, del greco Costas Varotsos (1955), fu collocata nel 1999 al centro del giardino Luigi Martini, più noto come piazza Benefica. Nel 2017 è stata rimossa per essere riprogettata, alla luce delle innovazioni tecnologiche, e restaurata. La nuova collocazione, voluta da Renzo Piano, è all’interno del giardino Nicola Grosa, accanto al grattacielo Intesa - San Paolo. Costas Varotsos, ha rivisto e restaurato Totalità che ora supera i nove metri d'altezza, e che come dichiara l'artista, vuole anche rappresentare "... l'esigenza di guardare avanti, senza perdere quello che c'è dietro, una sintesi di cui oggi abbiamo bisogno". *


Lat: 45.073608 Long: 7.661695

Realizzazione: 1998 - 1999

Variazione: 2017
Rimozione da piazza Benefica

Restauro: 2019

Variazione: 02 Novembre 2020
Rinasce la scultura di Costas Varotsos vicino al grattacielo di Intesa Sanpaolo in corso Inghilterra 3

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  • fontana | arte urbana

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01 Comunicato stampa del 27 settembre 2019

Grazie al protocollo di intesa sottoscritto tra Città di Torino, Fondazione Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale” e Intesa Sanpaolo, l’opera “La Totalità” del Maestro Costas Varotsos, costituita da elementi di vetro sovrapposti, sarà ricollocata nel Giardino Grosa, zona verde a fianco al grattacielo Intesa Sanpaolo di corso Inghilterra, 3. Nel 1999 la scultura, di proprietà della Città di Torino, era stata posizionata nei giardini Martini in Piazza Benefica punto di riferimento dell’area urbana di Cit Turin e sede di uno dei mercati rionali più importanti e conosciuti della città. A scegliere il progetto firmato dal noto artista ateniese (tra le tre soluzioni candidate) erano stati gli abitanti del quartiere. Nel 2017 il lavoro di Varotsos, presentando condizioni di degrado, è stato rimosso per essere riprogettato alla luce delle innovazioni tecnologiche e di un adeguato piano di manutenzione e conservazione. Nel corso degli anni, infatti, il monumento ha subito l’aggressione degli agenti atmosferici e l’invasione dei colombi che, attratti dal vicino mercato, stazionavano su di esso imbrattandolo. Situazione che, unita al malcontento dei cittadini, ha portato la Città di Torino a valutare l’opportunità di ricollocare l’opera in altra sede. “’La Totalità’ dell’artista Costas Varotsos, sarà restituita alla cittadinanza che potrà tornare a godere di questo straordinario progetto artistico - sottolinea Francesca Leon, assessora alla cultura della Città di Torino -. La reinstallazione nei giardini Grosa conclude un lungo, appassionante e impegnativo lavoro, realizzato con il prezioso supporto di Intesa Sanpaolo e del Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale, in stretta connessione con i tecnici dell’Assessorato alla Cultura. Ringrazio tutti coloro che hanno collaborato con noi per raggiungere questo importante traguardo. In primo luogo il Maestro Varotsos, che ha accolto la proposta di ricollocazione della sua scultura, rimettendosi al lavoro sul suo progetto insieme ai tecnici del Comune e agli esperti del Centro Conservazione e Restauro. Un lavoro realizzato da tutti con professionalità e passione. Un grazie particolare a Intesa Sanpaolo, partner dell’iniziativa, sensibile sostenitore dei progetti di valorizzazione artistica”. “In questi anni Intesa Sanpaolo ha confermato un’attenzione particolare alla ricchezza artistica e culturale di Torino, in stretta e costante sinergia con le istituzioni pubbliche. Questo dialogo continua con l’impegno a riconsegnare alla comunità una testimonianza d’arte che le appartiene, l’originale scultura dell’artista greco Varotsos, rivalorizzata insieme al Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale” con cui condividiamo importanti restauri di capolavori del passato e contemporanei. La “restituzione” dell’opera Totalità è anche un significativo contributo a rendere ancora più vivo il Giardino Grosa di fronte al Grattacielo” ha commentato Michele Coppola, Executive Director, Arte Cultura e Beni Storici Intesa Sanpaolo.

“LA TOTALITÀ” nei Giardini Martini (piazza Benefica)

Nel 1999 la scultura fu collocata nei giardini Martini, punto di riferimento di Cit Turin. I cittadini, a cui erano state prospettate tre diverse soluzioni per riqualificare l’area, si erano espressi in favore del progetto firmato dall’artista Costas Varotsos, noto scultore ateniese, che aveva proposto il monumento denominato “Figura in movimento” che rappresenta la “resurrezione, il passaggio ad una nuova vita” un’ardita struttura astratta, simile a un turbine, composta da strati sovrapposti di lastre triangolari in vetro, montate su elementi in acciaio sorretti da un perno centrale inclinato, anch’esso in acciaio. ‘La Totalità’, nella sua prima collocazione presentava queste peculiarità: alta nove metri, l’opera era costituita da elementi triangolari di vetro sovrapposti e ancorati a un’anima di ferro che permetteva di assumere una posizione non baricentrica, creando un’originale virtuosismo estetico, con un andamento che può essere definito con buona approssimazione elicoidale. Protetta alla base da una fontana circolare era stata collocata a cielo aperto al centro della piazza.

Il progetto di ricollocazione nel Giardino Grosa (grattacielo Intesa Sanpaolo)

La Città, con l’obiettivo di rendere il lavoro artistico maggiormente visibile e fruibile al pubblico e di tutelare la sua conservazione, dopo aver effettuato le necessarie verifiche, ha proposto un nuovo luogo dove installare la scultura. Si tratta di un’area del “Giardino Grosa” di circa 200 metri quadri (13 metri per 15,30 metri trasversali, determinati su 3 lati dalla presenza della pavimentazione esistente), adiacente a corso Vittorio Emanuele II, a lato dell’ingresso principale del grattacielo Intesa Sanpaolo, dove, su idea dell’artista, ‘La Totalità’ emergerà, in un angolo dei giardini, da una collinetta di verde e sarà delimitata da arbusti che rappresentano un deterrente contro possibili atti vandalici pur assicurando un giusto punto di vista complessivo della struttura. L’opera del Maestro Varotsos sarà costituita da lastre di vetro sovrapposte poggiate su una struttura metallica e fissate tra loro con materiale siliconico. I piani, che ricopriranno completamente la struttura di sostegno, seguiranno un andamento elicoidale raggiungendo un’altezza superiore ai 9 metri. La scultura sarà inoltre sbilanciata in una direzione rispetto alla base di appoggio dando nel complesso un’impressione di movimento come progettato dall’artista. La struttura metallica, che consentirà l’appoggio delle lastre di vetro, sarà costituita da 3 tronchi di tubo centrali ai quali verranno saldate coppie di vassoi orizzontali. Nella nuova installazione sarà assecondato con maggior gradualità l’andamento inclinato della struttura disponendo il primo tronco non più verticale ma inclinato di 10° rispetto al progetto originario. Per mantenere nel tempo le caratteristiche, la funzionalità, l’efficienza e il valore della scultura è stato programmato un piano di manutenzione, che sarà sostenuto da Intesa Sanpaolo. Il Centro Conservazione e Restauro per “La Totalità”

Il Centro Conservazione e Restauro affronta le problematiche legate alla conservazione delle opere complesse come sono le opere d’arte contemporanea, partendo da un approccio scientifico, soprattutto in considerazione della convivenza di diversi materiali originali e di intervento con alterazioni e degradi specifici considerando l’esposizione all’aperto come incremento alla progressione di questi fenomeni. Grazie a questa esperienza il Centro ha collaborato con la Città di Torino e con Intesa Sanpaolo per gestire e sovrintendere al processo di ricollocazione della scultura nel luogo designato, attraverso il coordinamento dei professionisti coinvolti (ingegneri progettisti, tecnici, validatori, collaudatori e, non ultimo, l’artista), la scelta dei materiali e delle imprese coinvolte nella realizzazione della struttura, a partire dal disallestimento dell’opera dalla collocazione originaria di piazza Benefica fino alla fase di allestimento nella nuova sede. Sarà così possibile riconoscere il percorso creativo dell’opera sia a livello tecnico costruttivo che dei materiali impiegati, in modo da poter consentire una migliore conservazione futura grazie ad una manutenzione appositamente studiata per l’opera. (1)

02. Biografia Maestro Costas Varotsos

Costas Varotsos nasce nel 1955 ad Atene, dove vive e lavora. Nel 1976 si diploma all’Accademia di Belle Arti di Roma e nel 1978 si laurea in Architettura all’Università degli Studi di Pescara. Nel 1990-1991 ha ottenuto la Borsa di Studio Fulbright. Nel 1999 è stato nominato Professore nell’Aristotle University di Thessaloniki, dove a oggi ha la cattedra di Architettura. La sua produzione artistica ha inizio sul finire degli anni ’70 dove immediatamente risalta la sua predilezione per la scultura. Nel 1982 l’artista ritorna in Grecia e inizia a produrre lavori di richiamo internazionale, come ‘Il Poeta’ (1983) e ‘Il Corridore’ (1985), opere che riassumono la sua visione artistica orchestrando materiali, idee e cromatismi in uno stile personalissimo fatto di trasparenza, luminosità e levità, qualità intrinsecamente associate al vetro, da sempre materiale prediletto da Varotsos. Nel 1987 il Maestro ha rappresentato la Grecia alla Biennale di San Paolo e, nel 1999, alla Biennale di Venezia. Ha quindi partecipato alla Biennale di Venezia per il Padiglione Italiano nel 1993, nel 1995 ad Arte Laguna e alla Biennale Internazionale di Los Angeles nel 1999. Nel 2004 ha ricevuto la Distinzione Onorifica di Cavaliere dell’Ordine della Stella della Solidarietà Italiana dal Presidente della Repubblica. Ha presentato i suoi lavori in numerose mostre nazionali e internazionali e realizzato importanti opere pubbliche per Grecia, Cipro, Italia, Stati Uniti e Svizzera. Tra le più recenti, nel 2012 ‘L’Approdo. Opera all’Umanità Migrante’ ad Otranto e nel 2016, nell’ambito della rassegna espositiva ‘L’Albero della cuccagna. Nutrimenti dell’arte’ a cura di Achille Bonito Oliva, Orizzonte Due, nell’Università degli Studi di Salerno. Nel 2014 ha preso parte ad Icastica, Arezzo e nel 2016 ad Arte alle Corti, Torino. Varotsos predilige le grandi dimensioni e le sue opere testimoniano una riflessione su temi essenziali della vita e dell’uomo, quali l’energia, lo spazio, il tempo e la natura, in realizzazioni che uniscono monumentalità e profondità poetica. (1)

Note

*intervista di Giulia Zonca a Costas Varotsos, in "La Stampa", 16 novembre 2020, p. 42.

(1) da https://group.intesasanpaolo.com/content/dam/portalgroup/repository-documenti/investor-relations/comunicati-stampa-it/2019/09/CNT-05-0000000542090/CNT-05-000000054208E.pdf

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