Villa Rivo
Elisa Gribaudi Rossi ci racconta che Bernardino Barberis, “panataro” di Porta Susina in Torino, citato dal Grossi come proprietario della vigna nel 1791, abbia condotto una lunga, ma non vittoriosa battaglia per dare il suo nome a questa vigna.
Il nome Rivo sembrerebbe derivare dalla vicinanza con il rivo di Serralunga.
Note
Da Politecnico di Torino Dipartimento Casa-Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, Torino 1984:
VILLA RIVO
Strada Comunale del Cartman 123 int. 47
Vigna.
Segnalazione di edificio con elementi di significato culturale e documentario. Interessante esempio di vigna che per forma e rapporti tra cellula e sito contribuisce alla qualificazione del versante a est della Valle di Serralonga.
Il Grossi la descrive con «fabbrica civile e cappella». E stata ancora di recente notata la presenza di soffitti a cassettoni, di sovraporte, di porte tardo barocche e di una cappella che risulta divisa in due piani ed i due locali (uno coperto da cupola e l'altro a vela). Sembrerebbe quindi che l'edificio mantenga la sua struttura originaria sei-settecentesca, poi riplasmata alla fine del XVIII sec.
A. GROSSI. 1791. p. 149; PLAN GEOMÉTRIQUE […], 1805; [Catasto RABBINI]. 1866. fol. XX; E. GRIBAUDI ROSSI, 1975. pp. 84-85.
Tavola: 44