Villa Berry, già Vigna Pagliani
Di questa villa, ora protesa verso la strada, l'architetto A. Grossi ricorda che, nel delizioso giardino, vi era una grotta lavorata a mosaico, disegnata dal Viana con all'interno una statua di San Gerolamo in atto di penitenza; vi erano inoltre diversi giochi d'acqua ammirati da Benedetto Maurizio, Duca del Chiablese in occasione di una sua visita nel 1790.
Il proprietario della vigna, indicato dal Grossi, era Francesco Pagliani, che abitava in Torino vicino alla Zecca.
Egli, come il padre Bartolemeo, era argentiere ed assaggiatore, era quindi un pubblico ufficiale con l’incarico di controllare, nella sua qualità di ‘assaggiatore’, il titolo degli argenti che venivano messi sul mercato. Grazie ad approfonditi studi sono stati individuati i marchi di assaggio e di contro assaggio (la seconda verifica) dei Pagliani impressi su molti pezzi di argenteria conservati nei musei pubblici e nelle collezioni private.
Note
Da Politecnico di Torino Dipartimento Casa-Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, Torino 1984:
VILLA BERRY, GIÀ VIGNA PAGLIANI
Strada Vicinale del Nobile 59
Vigna.
Segnalazione di edificio con elementi di significato culturale e documentario, in quanto fa parte del sistema delle ville lungo la Strada del Nobile.
L'edificio, ora ristrutturato, era indicato nella Carta topografica della Caccia come «V. Pagliani» e presentava impianto ad «L». Il Grossi descrive la vigna come «palazzina [...] grotta lavorata a mosaico disegnata dal Sig. Arch. Viana [...] vari giochi d'acqua». Nella mappa napoleonica e nella Rabbini conserva l'antico impianto.
Carta topografica della Caccia [1762]; A. GROSSI, 1791, pp. 125-126; PLAN GEOMÉTRIQUE […], 1805; [Catasto RABBINI], 1866, fol. XXVII; E. GRIBAUDI ROSSI, 1975, pp. 430-431.
Tavola: 59