Ponte Candido Ramello
Il ponte è stato eretto sulla Dora nel 1862. Ripercorrendo la storia della sua costruzione e dei ripetuti ampliamenti di cui è stato oggetto si rivivono le fasi dello sviluppo urbano, dall’edificazione della prima cinta daziaria fino alla motorizzazione di massa contemporanea.
I primi progetti dell’attuale Ponte Ramello di corso Svizzera risalgono al 1851 quando un consorzio di notabili di Borgo San Donato e Lucento ne propone l’edificazione al Comune. La proposta comprende anche l’apertura di una strada (l'odierna via Borgaro) che, superata la Dora sopra il ponte, avrebbe connesso più facilmente la trafficata strada provinciale di Lanzo (oggi via Stradella) con le borgate di Lucento e San Donato, favorendone lo sviluppo economico e edilizio. Il Comune tuttavia decide di dare la precedenza alla costruzione dell'odierno ponte di corso Principe Oddone, e dunque la proposta di costruzione del ponte Ramello è accolta solamente nel 1862 quando, con l’edificazione della cinta daziaria, nasce la necessità di completare la strada di circonvallazione interrotta in quel punto dalla Dora. La prima struttura eretta è a due campate in muratura. Con il successivo intensificarsi del traffico e lo sviluppo della zona oltre la Dora, nel 1924 si provvede ad un primo ampliamento affiancando a valle una struttura analoga a quella esistente. Nel 1925 il ponte è intitolato a Candido Ramello (1840-1903), primo Ufficiale Sanitario della città, fondatore dell'Ospedale Amedeo di Savoia (situato in prossimità del ponte stesso), e conosciuto per le sue «benemerenze nel campo dell’igiene pubblica»1. Nel 1964 per far fronte ai problemi di viabilità prodotti dalla motorizzazione di massa, il Comune delibera un ulteriore ampliamento, realizzato nel 1966 accostando ai lati due archi in cemento armato.
Note
[1] Archivio Storico Città di Torino, Affari pubblici settore ponti canali fognature, cart. 45, fasc. 8, Verbale della Giunta municipale, 5 novembre 1925.
Bibliografia
- Antonio Banfo in Enciclopedia dell’antifascismo e della Resistenza, Vol. I, La Pietra, Milano 1968, p. 234 , pp. 61- 63
- Elisabetta Calderini, Atto di nascita del quartiere: il Piano di ampliamento del 1851, in Città di Torino-Assessorato alla Cultura, Circoscrizione San Donato-Campidogli (a cura di), Terra, uomini e istituzioni in una città che si industrializza su San Donato 1850-1900, Ages Arti Grafiche, Torino 1984, pp. 13-26
- Sassi Perino, Angia - Faraggiana, Giorgio, I trentasei ponti di Torino, Edizioni del Capricorno, Torino 1995 , pp. 73 - 74
- Emanuela Banfo, Asio Ristori (a cura di), Antonio Banfo. Vita e morte di una voce torinese, Ananke, Torino 1998 , pp. 92-94
- Lupo, Giovanni Maria - Paschetto, Paola, 1853-1912, 1912-1930. Le due cinte daziarie di Torino, Archivio storico della Città di Torino, Torino 2005 , p. 43
- Bianco, Antonella, La Società degli Operai di Lucento, in «Quaderni del Cds. Periodico a cura del Centro di documentazione storica della Circoscrizione 5ª», A. VII, n. 12, fascicolo 1, 2008, Torino, pp. 72-74
Fonti Archivistiche
- Archivio Storico Città di Torino, Affari lavori pubblici, cart. 20, fasc. 12.
- Archivio Storico Città di Torino, Affari lavori pubblici, cart. 31, fasc. 20
- Archivio Storico Città di Torino, Affari lavori pubblici: settore ponti canali fognature, cart. 45, fasc. 8.
- Archivio Storico Città di Torino, Affari lavori pubblici, cart. 20, fasc. 11.
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Ente Responsabile
- Comitato Parco Dora