Bombardamenti e danni di guerra: gli edifici scolastici
Durante i bombardamenti moltissime scuole furono trasformate in ricovero pubblico, molte si dotarono di rifugi antiaerei, molte furono colpite, danneggiate o distrutte dalle bombe.
Le scuole di ogni ordine e grado, gli istituti, l'Università, il Politecnico e le strutture assistenziali, furono protagoniste degli anni della guerra in città. I bombardamenti colpirono duramente gli edifici scolastici, un caso emblematico è quello della scuola Vittorino da Feltre in via Finalmarina che venne quasi totalmente distrutta. Ovviamente le scuole più a rischio erano quelle situate nelle vicinanze degli stabilimenti, quali Lancia, Viberti e Fiat. In tempo di guerra gli edifici scolastici subirono trasformazioni: 104 scuole furono trasformate in ricovero pubblico e molte si dotarono di rifugi antiaerei, utilizzati dagli alunni e dalla popolazione della zona. L'allarme antiaereo in città era dato dal suono contemporaneo di 57 sirene dislocate su vari edifici, in particolare scuole. Il 2 novembre 1942 fu utilizzato per la prima volta il rifugio antiaereo della scuola Manzoni, che ospitava 1400 alunni oltre a insegnanti e genitori; e il Patronato scolastico, per provare a tranquillizzare i bambini rifugiati nel sotterraneo, mise a disposizione biscotti e marmellata.
Dal 22 novembre al 15 febbraio 1943 le scuole furono forzatamente chiuse e, al termine della lunga stagione dei bombardamenti, dei 74 edifici scolastici municipali presenti in città 5 risultavano gravemente danneggiati e non riparabili, 16 danneggiati gravemente ma riparabili e 39 colpiti in maniera più lieve. A questi danni si sommano quelli delle scuole private, con 4 edifici completamente distrutti, 8 non riparabili, 10 riparabili e 19 danneggiati. Tra gli edifici scolastici colpiti c'è anche la scuola Tommaseo, che ospitava anche la sede del Regio Ispettorato scolastico, costretto a installarsi in una succursale della scuola Vittorio Amedeo, in zona Sassi. Le scuole Coppino, Duca d’Aosta, Gabelli, Manzoni, Muratori, Pacchiotti, Rayneri e Tommaseo furono trasformate in rifugio per le famiglie rimaste senza tetto. Le scuole Baricco, Ponte Stura, Mirafiori e Vittorio Amedeo in un primo tempo furono occupate dai comandi tedeschi e dai comandi della Flak, cioè della difesa contraerei. A questi numeri si sommano 120 locali scolastici occupati dagli uffici della Fiat, 25 da ospedali e 46 da uffici pubblici. Il 15 febbraio 1943 ripresero le lezioni ma molti genitori non mandavano i figli a scuola per non esporli a ulteriori rischi, infatti i frequentanti risultano essere 6.936 a fronte di 36.539 iscritti.
I segni della guerra rimasero visibili nelle scuole torinesi ben oltre il 1945. Le schede degli edifici scolastici qui allegate danno conto, in uno specifico paragrafo, dei danni subiti, e presentano le planimetrie degli isolati relativi (in rosso i piani o le porzioni di fabbricato distrutte, in blu le parti sinistrate). Nelle schede sono altresì presenti due tipi di mappe delle zone della città che danno un quadro d'insieme decisamente significativo: la prima con i danni subiti dall'area, che presenta le zone più gravemente colpite in rosso e in rosa quelle con danni più lievi; la seconda con i punti in cui sono cadute bombe e spezzoni incendiari. La scheda UPA, Ufficio Protezione Antiaerea, fornisce alcune indicazioni sui fondi archivistici consultati, digitalizzati e resi disponibili online.
Bibliografia
- Guidi, Guido, Opere culturali ed assistenziali devastate dalla guerra, in «Torino. Rivista mensile municipale», A. XXV, n. 9, settembre, 1949, Torino, pp. 25-28 Vai al testo digitalizzato
- Novelli, Diego, Le bombe di cartapesta, SEI, Torino 1983
- Boccalatte, Luciano - De Luna, Giovanni - Maida, Bruno (a cura di), Torino in guerra: 1940-1945. Catalogo della mostra, Torino, 5 aprile - 28 maggio 1995, Gribaudo, Torino 1995
- Sforza, Michele, La città sotto il fuoco della guerra. La tragedia delle città italiane e l'impegno dei vigili del fuoco nella seconda guerra mondiale, U. Allemandi, Torino 1998
- Torino 1938-45. Una guida per la memoria, Città di Torino - Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea "Giorgio Agosti" - Blu, Torino 2010
- Quarzo, Guido, Ritorno al mittente, Lapis, Roma 2011
- Torino, 12 giugno 1940 - 5 aprile 1945: i bombardamenti sulla città, Museo diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà, Torino 2018 Vai al testo digitalizzato
Sitografia
- http://www.archivioluce.com/archivio/
- http://cittadelleimmagini.comune.torino.it/index.php?method=section&id=75
- http://www.torinoinguerra.it/1943-to.asp
- http://metarchivi.istoreto.it/dett_documento.asp?id=10469&tipo=FASCICOLI_DOCUMENTI
- http://www.patrimoine.vd.ch/fileadmin/groups/19/Colloques/Textes/Pr%C3%A9sentation_Boccalatte_-_Lausanne_ppt_intervento.pdf
- https://didattica.museodiffusotorino.it/Materiali/bombardamenti-sulla-citt%C3%A0
Fonti Archivistiche
- Archivio Storico della Città di Torino, Fondo danni di guerra
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Ente Responsabile
- MuseoTorino