Villa Quiete, già Vigna Righin
In una zona ora fittamente costruita, la vigna citata dal Grossi come: «Righin villa e vigna del sig. Giuseppe Ignazio Righin fondichiere» era considerata fra le più belle della collina torinese.
Nel 1738 questa vigna era stata acquistata da uno dei più famosi musicisti torinesi, Giovanni Antonio Giay, che l'aveva pagata 6500 lire e l'aveva rivenduta nel 1754 al Righini per 7300 lire.
E' ancora possibile vedere dall'ingresso i resti di un ninfeo, una rotonda semicircolare in mattoni a vista delimitata da tempietti nella quale terminava il "delizioso giardino", costruito con l'evidente intenzione di imitare i giardini delle ricche vigne con cui confinava, l'Agliè e la Pallavicino.
Nella parte destinata a rustico sono ancora evidenti i particolari architettonici neogotici della seconda metà dell'800.
Nell'800 la proprietà passò alla famiglia Polliotti e poi, nel 1875, a Clementina Balbo di Vinadio che alla fine dell'800 la mise all'asta con i terreni, il mobilio, molte suppellettili e quadri di valore.
Note
Da Politecnico di Torino Dipartimento Casa-Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, Torino 1984:
VILLA QUIETE, GIA VIGNA RIGHIN
Via Villa Quiete 15 (o Strada del Righino 2)
Vigna.
L'edificio di valore ambientale e documentario con il suo «artefatto piano» e le pertinenze a verde, costituisce uno degli elementi fondamentali del complesso di vigne di Strada del Righino.
La Carta topografica della Caccia [1762], la riporta come «V. Righino» con impianto ad «L». Il Grossi la ricorda come «Righin villa e vigna [...] con Cappella ed un delizioso giardino ornato di magnifici pinacoli [...]». Nella mappa napoleonica la vigna assume una forma ribaltata rispetto a quella precedente sull' «artefatto piano». Tale giardino è ben leggibile dal rilievo della mappa del Catasto Rabbini, dove appare nell'angolo a Sud-Ovest ancora l'esedra antica; ma l'impianto planimetrico denuncia le avvenute trasformazioni ottocentesche: tra queste, il nuovo viale di accesso assiato sul fronte della villa.
Carta topografica della Caccia [ 1762]; A. GROSSI, 1791, pp. 147-148; PLAN GEOMÉTRIQUE [... ], 1805; [Catasto RABBINI], 1866, fol. XXVII; E. GRIBAUDI ROSSI, 1975, pp. 477-478.
Tavola: 59