Cascina Nigra
Cascina di origine settecentesca denominata prima La Falchera e in seguito Nigra, trasformata in edificio residenziale a inizio Novecento, conserva ancora in parte l’aspetto rustico originario.
La cascina viene citata dal Grossi nel 1790 come: «LA FALCHERA cascina di S.S.R.M. situata alla sinistra della strada del Regio Parco vicino al fiume Dora». In quei tempi era quindi di proprietà della Casa Reale. A fine Settecento passa poi ai Fratelli Nigra Banchieri di S.M. e da allora viene denominata nei catasti Cascina Nigra. Nel 1820 viene segnalata dal catasto Gatti come di proprietà di Giovanni Battista fu Biagio Nigra, Domenico fu Gaetano Belli e Giuseppe fu Domenico Borbonese. Nel 1894 diventa di proprietà della Banca d’Italia; nel 1906 cascina e gran parte dei terreni circostanti vengono acquistati dalla Società Forni Elettrici Stassano che installa uno stabilimento nelle adiacenze. In realtà le cascine Nigra nella zona erano due, delle quali una è quella ancora esistente e l’altra, posta nelle vicinanze di via Mottalciata e dotata di una consistente pertinenza di terreni, più di 18 ettari, venne demolita a inizio Novecento quando nella zona si insediarono diverse realtà produttive. Le due cascine persero in quegli anni la loro funzione agricola e i terreni di loro pertinenza vennero frazionati e nacque quel tessuto urbanistico tuttora esistente rappresentato da piccoli insediamenti residenziali e produttivi nelle vie Mottalciata, Sordevolo, Pollone, Candelo, Quittengo. Una parte dei terreni finisce al Comune di Torino per l’apertura di via Bologna, il fabbricato della cascina viene acquistato nel 1910 da Bernardo Eiraudo che compie la prima ristrutturazione trasformando la cascina in edificio residenziale su progetto del geom. Giovanni Olivero. Attualmente disabitata, con cantiere aperto da anni (circa dal 1990) per una ristrutturazione che è attualmente ancora in corso.
Bibliografia
- Grossi, Giovanni Lorenzo Amedeo, Guida alle cascine, e vigne del territorio di Torino e' suoi contorni ..., in cui si danno diverse notizie utili, ed interessanti, massime in ordine alli Feudi, e distretti delle Parrocchie in detto territorio esistenti ..., Vol. 1, [s.n], Torino 1790 , p. 53 Vai al testo digitalizzato
- Rabbini, Antonio, Elenco dei nomi dei proprietari delle cascine, ville e fabbriche designate sulla carta topografica della città, territorio di Torino e suoi contorni, G.B. Maggi, Torino 1840 , n. ordine 307-308 Vai al testo digitalizzato
- Gribaudi Rossi, Elisa, Cascine e ville della pianura torinese: briciole di storia torinese rispolverate nei solai delle ville e nei granai delle cascine, Gribaudi, Torino 1988 , p. 265, p. 268
- Ronchetta, Chiara - Palmucci Quaglino, Laura (a cura di), Cascine a Torino: "La più bella prospettiva d'Europa per l'occhio di un coltivatore", Edifir, Firenze 1996 , p. 199
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- Beraudo, Giuseppe - Castrovilli, Angelo - Seminara, Carmelo, Storia della Barriera di Milano dal 1946, Officina della memoria, Torino 2006 , pp. 42-44 Vai al testo digitalizzato
- De Leo, Amilcare (a cura di), La Torino della Stura: borghi e cascine nel tempo, AGAT, Torino, s.d. , p. 34
Fonti Archivistiche
- Amedeo Grossi, Carta Corografica dimostrativa del territorio della Città di Torino, 1791, Archivio Storico della Città di Torino, Collezione Simeom, SIM D1800
- Plan Geomêtrique de la Commune de Turin, 1805, Archivio di Stato di Torino, Sezioni Riunite, Catasti, Catasto Francese, Allegato A, Mappe del Catasto Francese, Circondario di Torino, Mandamento di Torino, Torino
- Andrea Gatti, Catasto Gatti, 1820-1830, Archivio Storico della Città di Torino, CAG, sez. 3- 4
- Antonio Rabbini, Topografia della Città e Territorio di Torino, 1840, Archivio Storico della Città di Torino, Collezione Simeom, SIM D1803
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- Officina della Memoria