Scheda: Luogo - Tipo: Geosito

Meandri abbandonati del fiume Po presso La Loggia

Ai margini dell'attuale alveo del fiume Po presso La Loggia sono evidenti le tracce dei relitti di meandro e alvei abbandonati del fiume.


Lat: 44.940366 Long: 7.685335

Notizie dal: 1999a.C.
TAPPA III – da 700 MILA a 10 MILA ANNI

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  • mostra prima della città

Presso la Loggia, in corrispondenza alle numerose cave ubicate lungo i meandri abbandonati dal fiume Po sono visibili depositi prevalentemente ghiaiosi che hanno la particolarità di mostrarsi disomogenei lungo il loro spessore.

In particolare, mentre nella porzione più superficiale, spessa una decina di metri, le ghiaie sono ricche di frammenti di “pietre verdi” (cioè hanno composizione tipica del bacino del fiume Po), in profondità si trovano ghiaie costituite in gran parte da quarziti e quarziti conglomeratiche di colore bianco (rocce tipiche, invece, del bacino del fiume Tanaro).

Questi elementi suggeriscono che il corso d’acqua che ha depositato la successione di ghiaie di La Loggia, è variato nel tempo. Ciò è in accordo con le ipotesi della letteratura scientifica: inizialmente il collettore principale del bacino Piemontese Meridionale riceveva l’importante contributo del Tanaro (ghiaie più profonde), successivamente il contributo del Tanaro è venuto meno a causa di un fenomeno di diversione dello stesso corso d’acqua. Infatti, in seguito ad una progressiva migrazione laterale verso Est connessa al sollevamento tettonico di un settore del Bacino Piemontese Meridionale (Carraro e Petrucci, 1975), il fiume Tanaro è tracimato in un’incisione valliva secondaria nelle Langhe, all’altezza di Bra. Il fiume Tanaro, a partire da questo momento ha assunto l’attuale andamento attraverso i rilievi dell’Astigiano, mentre il fiume Po ha assunto il ruolo di collettore principale della pianura piemontese.

Ente Responsabile

  • Mostra Torino: storia di una città
  • Dipartimento di Scienze della Terra, Università degli studi di Torino