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Continuò a combattere nel giornalismo militante fino ai suoi

ultimi giorni, che passò ritirato in una sua villa presso San Vito.

Ivi morì, in età di 53 anni, alle 3 del mattino del 24 maggio 1868.

Con solennissima pompa fu trasportata

la

sua salma da S. Vito

al Camposanto generale; l'accompagnarono una numerosissima

schiera di amici e di ammiratori, parecchie rappresentanze della

stampa, di società operaie, di studenti, di loggie massoniche , de–

putati, consiglieri provinciali c comunali, artisti, militari, impiegati,

a dimostrazione dell'affetto che fra tutti i liberali d'ogni classe crasi

guadagnato.

Sulla sua fossa si ricordarono, dal dottor Bottero, le virtù del–

l'estinto come patriota e come scrittore che per vent'anni era stato

coraggioso propugnatore e difensore di ogni civile e politica libertà,

delle quali l'avv. Pasquali lo proclamava apostolo benemeritissimo.

Distratto dalla lotta quotidiana del giornalismo, tra vagliato da

continui malori,

il

Borella non lasciò opera di polso e duratura;

ciò nullarneno gli amici suoi vollero testimoniare d'incancellabile

ricordo la sua memoria provvedendo a che le

sernbianze

dell'infa–

ticabile pubblicista fossero perennemente effigiate in un busto in

marmo, che, con l'approvazione del Municipio, eressero, nel set–

tembre 1871, in un'aiuola del giardino detto della

Cittadella,

tra le

vie Bertola e S. Dalmazzo.

Sul tronco di colonna di granito bruno che regge

il

busto si

scrisse, e non ancora s'incise, la seguente epigrafe:

AD

ALESSANDRO BaRELLA

MEDICO FILOSOFO DEPUTATO

PER TUTTE LE LIBERTÀ

SCRITTORE

INDEFESSO ACUTO POPOLARE

AMICI

CONCEDENTE IL MUNICIPIO

QUI POSERO

18 71