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ISTITUZIONI DI - BENEFICENZA

Diploma d'onore.

4771. CONGREGAZIONE DI CARITÀ,

Milano.

Vero modello fra le istituzioni di beneficenza pei suoi ordinamenti 'relativi

tanto alla parte amministrativa quanto a quella che riguarda l'erogazionc

delle molte beneficenze che sono ad essa affidate. Patrimonio cospicuo.

Eroga annualmente in beneficenza più d'un milione. Fu l'unica delle Opero

Pie d'Italia, che prese a cuore le condizioni economiche e morali dei con–

tadini che lavorano la vastissima sua proprietà. Iniziò e condusse a ter–

mine un'inchiesta, allo scopo appunto di porre in rilievo tali condizioni.

inchiesta, che condusse all' adozione di provvedimenti atti a migliorarle ,

tanto nei rapporti dell'igiene quanto in quelli delle abitazioni e dell' ali –

mentazione. Fondò un Asilo infantile e ne sussidia un altro. Riuscì ad ot–

tenere un censimento dei poveri del Comune con un sistema di statistica

veramente ammirevole.

2546. IS'l'ITUTO DEI CIECHI,

Milano.

È

il

più importante d'Italia pei mezzi di cui dispone e per il modo

con cui adempie da moltissimi anni alla pietosa sua missione. Ha un Asilo

per fornire lavoro ai ciechi che hanno ultimato la loro -educazione nel–

l'Istituto. Le prove luminose da esso offerte in vario modo all'Esposizione

dei risultati dell'azione sua a pro' degli sventurati di cui si occupa, dispensano

da qualsiasi maggiore informazione sui risultati splendidissimi che consegue.

4772. ISTITUTO dei Sordo-Muti poveri della provincia e diocesi di

Milano.

Sorse per iniziativa di privati benefattori.

È

il più importante e dei

meglio ordinati d'Italia. Dividesi in due sezioni collocate in edifici diversi,

una pei maschi, l'altra per le femmine. Giunse a tal grado di prosperità da

poter ospitare tutti i Sordo-Muti poveri della Diocesi e della Provincia di

Milano. Istruisce i suoi alli evi in lavori adatti alle loro condizioni. Adottò

fra i primi

il

metodo orale, e coi risultati ottenuti facilitò potentemente

la diffusione di esso. Esercita una. specie di patronato sui suoi allievi anche

quando hanno cessato d'appartenervi. Ha già reso alle loro famiglie pie–

namente educati ed atti alla vita attiva domestica e sociale, ben 600

sordo-muti. Può aversi quale modello in questo genere di Istituzioni, come

ne fanno fede i resoconti,

i

documenti ed i saggi dei lavori eseguiti dai

suoi ricoverati, presentati all 'Esposizione.