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palazzi, chiese, castelli e

fin

le pm remote cappel1ette, tutto

misurando, annotando, disegnando con amore e perizia rara.

Questa Sua raccolta, purtroppo di impossibile pubblica–

zione, rappresenta una miniera inesauribile di studio e docu–

mentazione di opere d'arte del nostro Piemonte, poco note od

addirittura sconosciute. Ad essa Egli si dedicò per uri intero

cinquantennio, senza ricerca di lucro alcuno, solo spinto dal–

l'amore per la Sua terra, e dal desiderio di conoscerne e valo–

rizzarne ·ogni più recondita bellezza.

La morte Lo colse inaspettatamente, nel fervore di questa

S_ua opera, il 19 maggio 1940, a Fossano, dove si

e.ra

recato

per visitare e studiare alcune opere del luogo..

Oltre alle pubblicazioni riportate in fondo al1a presente

nota, lascia, incompiuti, studi sulle opere degli scultori fratelli

Zabreri e dei pittori Francesco Della Porta, fratelli Marzucco,

Cigna, ed un importante lavoro riguardante il santuario di Vico.

Amò

il nostro Politecnico ed

il

distacco, dopo il lunghis–

simo periodo che in ·esso aveva trascorso, (Gli ·fu amaro. Volle

mantenere ancora un legame con

i

Suoi allievi, e mise a di spo–

sizione del Politecnico stesso, per qualche anno, un buon nu–

mero di premi da assegnare ai migliori discepoli.

Di Lui rimane un ricordo di rettitudine laboriosa, e di

esemplare àttaccamento al dovere che

il

Politecnico non di–

menticherà.

ETTORE PJTTINJ•

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