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CER

.- 7

2 -

CER

Fece parte del contado di Bulgaro

(de Bul-

garia).

I BIANDRATE.

1456 -

Infd. i GALLARATI.

1467, 16

gennaio -

Il

duca d i Milano reinveste Pietro

GALLARATI.

1646, 15

dicembre - Er. in M.

177

I,

25

novembre - Inv. il marchese Giantommaso

GALLARATI SCOTTI, col M. per m. ed al di lui

fratello Giambattista SCOTTI.

Il

primo mori im–

prole.

Il

secondo

il

12

ottobre

177 7.

Il

di lui primogenito, monsignor Giovanni Filippo,

essendo in prelntura, rinuncia e muore il

16

marzo

1783.

Succede Giuseppe SCOTTI GALLARATI GHISLIERI.

1784, 24

aprile - Inv. col M. p. m. Morl a Parigi,

in giugno

1781.

1787, 21

luglio· Inv. Carlo, di Giuseppe.

Cet;cenasco

(Pinerolo).

Sec. XIII - I BERNEZZI.

Succedono: VALPERGA, SALUZZO, ProSSASCO, DELLA

ROVERE, LANGOSCO, PARPAGLIA, MALABAILA.

1228, 23

settembre - I nv. Guglielmo e Nicola fra–

telli BERNEZZI.

1482, 16

novembre - Inv. tutto il fd. a Lucia Ber–

nezzi moglie di 1'ommaso SALUZZO.

1547, 18

novembre - Inv. Enrico VALPERGA per do–

nazione di sua madre Amedea Saluzzo, di 1'ommaso.

1583, 18

settembre - Inv. Amedea Valperga, moglie

DELLA ROVERE.

1689,

II

gennaio - Patenti di approvazione della

vendita fatta dai Della Rovere ai fratelli MALA–

BAlLA di Canale.

1715, 29

aprile - Inv. a Girolamo Luigi e Giuseppe

Onorato Malabaila.

1738, 28

aprile - Inv. il conte Girolamo Luigi MA–

LABAILA, inviato straordinario presso S. M. Ce–

sarea; col C. p. m. e p.

1/2.

1749, 27

settembre - Inv. Carlo Filippo Francesco

MALABAILA, di Giuseppe Onorato; col S. p. ero e

succo e p.

1/2.

1776, 19

novembre - Al ministro plenipotenziario

Girolamo MALABAILA (v.

1738, 2'8

aprile) morto

il

I

Il

luglio

1773;

succede il tiglio primogenito

Francesco; che mancò, celibe, il

5

agosto suc–

cessivo. Ne prese l'eredità

il

fratello Giuseppe;

inv. col C. p. mpr.

1788, 7

marzo - Inv. Giuseppe Antonio MALABAILA

col S. p.

mC.

e p.

1/2

i

succedendo a Carlo Fi–

lippo (v.

1749, 27

settembre) morto il

15

ago–

sto

1787,

celibe e senza testamento. Gli era fra–

tello.

Cercier

(Alla Sa1Joia)

V.

Cruseilles.

Cereaglio

(Fr.

Poirino, Torino).

Sec. XIII - I RADICA'!'I.

ORSINI di Rivalta.

1622 -

Duc.

1623 -

MAINO, vende.

BENSO.

1635, 6

novembre - Inv. ilmastro auditore Giovanni

NICOLIS, conte di Robilant, per compra dai fra–

telli MAINO.

1666, 21

maggio - Inv. L odovico, di Giovanni.

1703, 17

agosto - Inv. Francescantonio, ministro di

Stato, di Lodovico.

1734, 21

luglio - Cons. di Giuseppe, di Francescan–

tonio. Egli rinunzia

(23

marzo

1746)

al tiglio Fi–

lippo Giambattista.

1755,

II

dicembre - Inv. il conte Filippo Giambat–

tista, capitano nel reggimento P inerolo; col S. per

ero succo e p.

1/2.

17 8 3, 18

agosto - Inv. Francesco unico maschio di

F ilippo.

Ceredo

(Pallama)

V.

Intra,

Mauri~io

(S.) (De–

zagna di), Omegna.

Ceres

(Torino)

(I).

Smembrato dal marchesato di Lanzo: con–

fron. Lanzo.

17

2

4,

Il

marzo - Infd. a Leonardo COTTI di Scur–

solengo, col C. per succo m.

1737, 7

settembre - Inv. Leonardo COTTI.

175 6, 14

maggio - Inv. Emanuele, di Leonardo.

Cereseto

(Casale).

I DE SALICETO, GABIANI, BIANDRATE.

1537 -

Donazione a PASQUERIO.

1593 -

Infd. SAVORGNAN, devoluto nel

1756.

1736, 18

agosto - Inv. il marchese Francesco An–

tonio RICCI di Ceretto; col M. p. m. ero e succo

175 2,

IO settembre - Inv. Fabio Federigo Maria, di

Francesco Antonio.

Ceresole

(Fr.

Revigliasco Torinese, Torino)

V.

Re–

vigliasco.

Ceresole

(ora

Ceresole d'Alba)

(Alba).

Ceresole con Palermo.

1673, 22

aprile - Inv. l' avvocato Andrea Giacinto

LONGIS, da Savigliano, per ragioni dotali di sua

moglie Anna Eleonora BEGGIAMO.

1736, 20

ottobre - Inv. il vass. Ottavio di Andrea

Giacinto, col S. p. mf. (escluso il C.) e p.

1/2

di mezzo quinto dei

2/5.

1374 -

I ROERO.

1577 -

I

1'AVANI acquistano dai Roero.

1613, 14

giugno - Inv. Giambattista VISCA da Chieri,

che avea comprato dai 1'avani.

(I)

I diritti,

con atto

2

gennaio

170 2J

furono consolidati ncl·

}' :lnnUO canone

di

lire 71

per fitti minuti e lire J6.f per

j

budemi.

Non v' erano restrizioni per macinare e per i forni.

Il parroco esigeva lire 19 a titolo di decime.

.