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Re, ma tr attavasi pure di rinnegare in aperto modo ogni cornpli-.
citi di patrioti nelle calcolate tristizie e nelle
iniquità
partigiane dei
settari del 1848 e 1849. L'atto di espiazione - - ci si permetta la
parola - fu nobilmente e coraggiosamente affermato in faccia al–
l'austriaco che a forza di supplizi, inflitti per semplici sospetti, ten–
tava ancora d' afforzare , sgomentando, la sua preponderanza e la
sua prepotenza. Fu magnanima sfida di oppressi contro l'oppres–
sore; onoranza sublime al Sovrano ed al popolo che s'erano sa–
crati alla redenzione d'Italia.
In qual modo Torino accogliesse la coraggiosa e patriottica deci–
sione dei fratelli milanesi, appare splendidamente dalle deliberazioni
del Consiglio Comunale del 15 gennaio 1857.
Il
cons ,
Tecchio specialmente incaricato di offrire
il
monumento,
così esordiva nel suo gradito incarico:
«
I milanesi chieggono ospitalità per questo
monumento
che
essi consacrano a quell' esercito che si
è
reso l'ammirazione delle
più potenti nazioni, e che era perciò degno di veder eternata la
memoria de' suoi nobili fatti col linguaggio .dell'arte, come certa–
mente la Storia li eternerà nelle sue pagine.
«
Il Municipio di Torino non potrà non esultare che in questi
giorn i sia fatto noto agli amici ed ai nemici del nostro bel paese
un voto d'ammirazione e d'affetto al valoroso esercito sardo ed all'u–
nione di tutti gli italiani fra di loro. Il monumento, il cui disegno
ci venne comunicato, sta eseguendosi dall' illustre Vincenzo Vela;
porterà laconica iscrizione:
I
MILANESI ALL'ESERCITO SARDO
15 gennaio 1857
consisterà della statua di un alfiere di fanteria che con la spada
sguainata difende la sacra nazionale bandi era ; i bassorilievi della
base compl eter anno la significazione dell' opera egregia
» ,
E il Consiglio Comunale di Torino
«
interpretando la mente
de' suoi amministrati,
accoglieva con grato animo
il nobile dono, di–
chiar ando di gelosamente custodirlo come monumento di onore
nazion ale, come simbolo di una causa comune, come pegno sicuro
di un avvenire miglior e » . (Atti municipali, 1857, pago 104).
Nella stessa seduta, ad istanza del cons. Sineo, si decretava pure