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raris, Gili, Chiaves, Mongini e Spantigati, esordì
il
30 dicembre 1866
con una prima lista di offerte il cui totale di lire 2200 compone–
vasi delle generosissime largizioni degli stessi iniziatori, del Sella,
del Massa e d'altri. S. M. il Re Vittorio Emanuele concorse an–
ch'esso al monumento con duemila lire, e con cinquemila la Prin–
cipessa della Cisterna.
Il Municipio di Torino, che fin dal 21 dicembre 1866, su pro–
posta del consigliere Lavini, aveva promesso di concorrere alla sot–
toscrizione, 1'8 maggio dell'anno successivo votava un concorso di
mille lire, oltre la solita cessione gratuita del sito su cui erigere il
monumento.
Fosse ragion di tempi o fosse prevalenze d'opinioni, di fede e di
giudizi, diverse da quelle sperate, l'iniziativa ebbe tardo e non
isplendido compimento.
Ci volle assai tempo prima d'avere un fondo appena sufficiente
all'erezione del monumento,
il
cui bozzetto venne modellato dal
commendatore Odoardo Tabacchi, e quindi tratto in marmo da
tre suoi allievi pel corrispettivo di circa
15
mila lire.
Solo nel
1873
si scelse definitivamente, per erigere la statua,
l'angolo sud-est del giardino detto della Cittadella, diagonalmente
opposto a quello ove si era eretto il monumento al Brofferio.
L'inaugurazione ufficiale si fece il 7 no vembre 1873, alle or e 4
pomeridiane, pochi giorn i prima che più solennem ente si inaugu–
rasse il monumento al Conte di Cavour. Furonvi discorsi di cir–
costanza dei senatori Vegezzi e Sclopis e del deputato Mon gini.
Assistevano alla cerimonia, oltre le rappresentanze della locale Ma–
gistratura, del Foro, del Municipio, eletta schiera d'amici; senatori,
deputati e colleghi dell'illustre defunto.
La statua, in marmo bianco, rappresenta il Cassinis ritto, fiero,
togato, con nella mano sinistra un libro semi aperto e la destra at–
teggiata a gesto oratorio quasi ner voso.
La sembianze dell 'illustre piemontese vi sono fedelmente ritr atte
c solo nuoce alla bellezza completa della statua un a certa trascu–
ratezza nella modellatura delle gambe.
Il piedestallo, in granito, di forme svel te, eleganti, correttamente
sagornate, cogli spigoli mozza ti, finien re con una gradinata di pianta
ottagonale, è un bel lavor o del signor Gusson i.
Sulla faccia anteriore del dado è incisa la seguen te iscrizione :