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fisica nella università di Torino, tenendo la cattedra che con gran–
dissime lodi avevano occupata il P. Roma ed il P. Garro.
Nel I749 veniva chiamato, col P. Acata professore di matema–
tiche, a compilare, per conto del Comune, un preciso ragguaglio
dei pesi e delle misure pel commercio degli Stati di S. M.; questo
libro stampavasi per ordine del Vicariato nel I7
50.
Assiduo ed instancabile nello studio, affettuosamente vegliava ai
progressi dei suoi discepoli, fra i quali giova ricordare quel La–
grange che ottenne poi celebrità mondiale, il Cigna ed il conte
di Saluzzo, per opera dei quali ebbe origine l'Accademia delle
Scienze.
La notizia delle esperienze fatte da Franklin sui parafulmini lo
invogliò a studiare ed estendere l'importante scoperta, e ben presto
potè farne tant' ampia applicazione da ottenere l'ammirazione dei
dotti e da destare nel volgo non solo meraviglia, ma tristissime
invidie ed infinite calunnie cui rimase tetragono.
. Nel I753 stampava la sua prima opera
Dell'elettricismo naturale
ed artifiziale,
che fece epoca nella scienza e che gli valse d'essere
da dotti riconosciuto quale uno dei ristauratori delle scienze na–
turali, di essere acclamato socio delle Accademie di Londra e di
Bologna, e di cattivarsi l'amicizia di Franklin.
Molto scrisse sulle teorie elettriche dal I754 al I756, spendendo
studi e fatiche in esperimenti, alle cui spese in buona parte sop–
periva la munificenza reale. In via Po nel primo isolato a sinistra
esiste ancora l'Osservatorio di Beccaria, il quale abitava nella casa
di prospetto dell'isolato di destra.
Più tardi pubblicò l'opera magistrale
Elettricismo artificiale,
un
opuscolo
sull'elettricita terrestre atmosferica a cielo aperto,
un altro
sulla
formazione dei fulmini,
ed arricchi di preziose aggiunte e note
il
Dizionario matematico
del W
olfio,
Nel I759 venne in Torino il P. Boscovich che ebbe a parlare
col Re delle misure dei gradi del meridiano che stavano facendosi
in vari Stati.
Il Beccaria fu incaricato di misurare un grado del meridiano del
Piemonte, e, scelto a suo coadiutore l'abate Canonica, condusse fe–
licemente a termine la difficile opera nel 1774 e pubbliconne i ri–
sultati nel
Gradus Taurinensis.
Alcuni errori nella parte astronomica
vi furon poi rilevati dagli illustri Plana e Carlini.
Sempre indefesso studiò e scrisse sulle doppie refrazioni del cri-