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Il Consiglio Comunale, in seduta del 29 maggio 1858, ringra–

ziava la Società del nobile proposito e deliberava associarsi all'in–

tento per rendere più facile e pronto il compirsi dell'idea.

Infrattanto avendo il Re Vittorio Emanuele espresso il desiderio

che la statua fosse fatta in bronzo nelle officine dell'Arsenale, il

Parlamento stanziò la somma occorrente di lire

5000

il

26

giu–

gno 1858, legge 17 luglio stesso anno, e con decreto del 9 set–

tembre 1859, autorizzava una sovraspesa di lire diecimila con le

quali si pagarono le spese propriamente di fondita, escluso cioè il

valor e del bronzo che venne concesso gratuitamente dal Gov erno.

La sottoscrizione pubblica, iniziata prima che la legge votata la

rendesse inutile, aveva fruttato lire

2200,

che appena bastarono a

retribuire lo scultore per la grave fatica di un grosso modello. Al–

logato il lavoro ad un fonditore francese, Pietro Couturicr, che

già aveva lavorato, per como del barone Marochetti, il primo ten–

tativo di getto della statua, fatto il

27

maggio )

862,

non riuscì

per vizio di competente arm atura.

Rimediato con ogni cura all'inconveniente, nell'anno successivo,

ritentata la pro va, ebbe esito felicissimo e il Municipio si occupò

allora della provvista del necessario piedestallo e della sistemazione

del luogo scelto per l'erezione del monumento.

Prestandosi il sito, prevalse la ragionata opinione di innalzarlo

poco lungi dal luogo stesso ove un secolo e mezzo prima era suc–

cesso il fatto, di fronte cioè al mastio della Cittadella, tra la via

Cernaia e il corso Siccardi. Onde preparare un fondo degno del

monumento, il Municipio s'assunse anche il ristauro della fronte del

mastio, essendo riescite vane le pratiche al riguardo fatte perchè il

Ministero della guerra provvedesse in proprio alla relativa spesa di

circa

17

mila lire.

.

Sistemato convenientemente il suolo tutt'attorno, decorandolo con

filari d'alberi e aiuole erbose, finalmente la sera del 4 giugno 1864

aveva luogo l'inaugurazione del nuovo monumento. Vi assistevano

S. A. R. il Principe di Carignano,

il

Duca d'Aosta, parecchi fra i

ministri, le deputazioni del Senato e della Camera, il Prefetto della

città,

il

Sindaco, i rappresentanti di varie accademie, dell'università,

dell'esercito, della stampa, e una deputazione del paese di Andorno,

patria dell'eroico minatore, composta del Sindaco, della Giunta, della

Società operaia e diversi notabili del paese.

mancava alla festa un

rampollo della famiglia dei Micca ed era

la

signora Mossetti-Micca.