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VIE, PIAZZE E CORSI DI TORINO ILLUSTRATI

foraggi, frumenti, canapa, ecc. Anche l'allevamento del

bestiame è fiorente. Le industrie sono sviluppate: fabbriche

di fiammiferi, industria casearia, della lana, ecc. Il Duca

Carlo Emanuele

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assegnò Carignano in appannaggio al­

l’ultimo suo figlio Tommaso, che fu il capostipite del ramo

Savoia-Carignano. Nel 1356 e nel 1630 fu incendiata dai

francesi. Fu culla di illustri famiglie. Ha chiese notevoli

e vari istituti di beneficenza.

È anche il nome del Palazzo in Torino, sulla Piazza omo­

nima, che si compone di due parti: l una su disegno del

Guarini (1690), ingegnere ducale di Carlo Emanuele II,

matematico e architetto, filosofo e teologo, astronomo e

medico. L'altra — verso la piazza Carlo Alberto — su

disegni del pittore Gaetano Ferri, posti in esecuzione dal­

l'architetto Bollati. È edificio di rilevante valore artistico e

di grande importanza storica. In questa facciata, alla gran­

diosità della massa e alla ricchezza de' materiali adoperati,

fanno degno accompagnamento l’equilibrio e l’armonia delle

proporzioni, la movenza delle parti, la contemperanza de'

colorì, la regolata profusione degli elementi ornamentali e

la compiuta armonia che in essi regna, lo fanno uno de'

palazzi più perfetti di Torino. Se si può fare un'osservazione

si è che troppo sente delle forme della

Renaissance

francese.

Qui nacque Vittorio Emanuele II, e dal 1848 al 1859 vi

tenne le sue sedute il Parlamento Subalpino.

Su questa Piazza sorge anche il Teatro omonimo, co­

struito nel 1752 sulle rovine di un teatro preesistente, per

ordine del Principe Luigi di Savoia-Carignano. Su questo

teatro ebbero trionfo le maggiori glorie dell'arte dramma­

tica italiana e francese. In mezzo alla Piazza il monumento

di Vincenzo Gioberti, opera dell'AlbertonL

CARISIO (Via privata ).

In regione Campidoglio, fra le vie

Giacomo Medici e Nicola Fabrixi.

Comune della provincia di Vercelli, a 183 m. sul mare,

sulla destra dell’Elvo. Produce legname e riso.

CARLINE (Place).

Nel 18 1 o, già Place de la Liberti (1806),

poi Piazza Carlina e dal 1860 Piazza Carlo Emanuele II.

CARLO ALBERTO (Piazza).

In principio della via omonima,

di fronte al Palazzo Carignano.

Qui, dove un tempo vi era l’antico giardino del Palazzo

Carignano, sorge il monumento a Carlo Alberto, opera

del Marocchetti, inaugurato il 21 luglio 1861. Il barone

Rkasoli, Presidente del Consiglio, lesse un discorso, in cui

riassunse quanto operò il Re Magnanimo per la causa

nazionale. Il Re è raffigurato nell'atto di muovere alla prima

guerra dell'indipendenza italiana (1848-49).

CARLO ALBERTO (Via).

Prima a destra di via Po.

Carlo Alberto fu anzitutto il promulgato» dello Statuto,

il re «per tant'anni bestemmiato e pianto » che per primo

osò portare la guerra aU’Austrìa. Dell'uno e dell'altro fatto

si hanno memorie in Torino. Sotto il portico del Palazzo

di Città, a sinistra di chi entra, sorge la statua del Re Carlo

Alberto, collocata su un piedestallo isolato, di granito

rosso di Baveno, e si legge la seguente iscrizione: «Carlo

Alberto il Magnanimo — splendore del trono Sabaudo —

largitore — dello Statuto a’ suoi popoli — propugnatore —

dell'italiana indipendenza — in ogni fortuna ammirando ».

E sul fianco destro del piedestallo: « Il Municipio di Torino »;

e sul sinistro: «XXX I ottobre MDCCCLV

1

I

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>. Autore del

monumento fu Luigi Cauda.

Un’altra statua in marmo, in onore a Carlo Alberto,

dello scultore G. B. Cevasco, venne posta sullo scalone del

Palazzo Madama; altra statua, opera di V. Vela, lo rappre­

senta sullo scalone del Palazzo Reale, nel solenne istante

che dà lo Statuto.

Sulla piazza Carlo Alberto venne innalzato nel 1861

un monumento equestre al Re Martire, opera dello scul­

tore Marochetti. Ha bassorilievi e ornamenti di bronzo

rappresentanti un artigliere, un granatiere, un bersagliere

e un lanciere del 1848. Ai quattro lati stanno sedute

statue, pure di bronzo, simboleggianti l’ indipendenza, la

Libertà, la Giustizia, il Sacrificio.

Si rimanda a N. Rodolico,

Carlo Alberto principi i i

Carignano,

Firenze, Le Monnier, 1931, in-8®.

In questa via, nell’angolo piazzetta Balbo, vi è la casa

dove mori Gobineau, come i ricordato nella lapide: * In

questa casa — moriva il 13 ottobre 1882 — il Conte Arturo

di Gobineau — La Città di Torino — ne onora la memoria >.

Sull’angolo poi di via Carlo Alberto con la piazza omonima

si legge la lapide che ricorda la dimora di Federico Nietzsche

a Torino: « In questa casa — Federico Nietzsche — conobbe

la pienezza dello spirito — che tenta l’ignoto — la volontà

di dominio — che suscita l'eroe — Qui ad attestare l'alto

destino — e il genio — scrisse

Ecce homo,

libro della sua

vita — A ricordo delle ore creatrici — primavera-autunno

1882 — Il Comune di Torino e la Stampa — posero —

Maggio 1928, A. X ».

Gi-bos.