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Din* l'iscrizione apposta sulla pareti*:

(Juest'aula — dori’ i rapprrsmtanti tiri po-

fiolo subitipino

rostnntrinrntr cospirarono

sotto pii auspici tirila ('.usa ili Savoia

a

prrpartire I unità d 'Ita lia lasciando I esempio

ilellr p iù prandi virtù civili r politiche

fu dichiarata monumento nazionali•

ron dr­

enti) del l\ marzo

.

SìitIh*. l'emiciclo. i l»ain*lii prr i miniai ri

r Ir colli O li"iou i. i b a " i corridoi. Ir portirillr.

li* I libimi*, le 't ir ile tavoli* riruprrtr «I uila - Ifa­

llita «tolla vrrili*. i 'filili .ni alto M'Iiirnalr

ri\•*'!iti «li ro "o . prrlino la n io ilr 'ti" im a guar-

«laroba. tutto è cono* rirra ottant anni la.

Prr porlii giorni o prr anni in tpicsl'aula

passarono i fattori ilrl |{i'«»rgimento: sovrani,

principi, 't a t i'ti. ronilotlirri. porti. apostoli,

filosofi. pubblici'ti. I no >olo non \i apparve:

Giuseppe Mazzini: ma in* rra onniprrsrntr

l'indom ito 'pirito.

Si noti che negli ultim i nn-d ilnranlr i «piali

funzionò l'aula vecchia non ospitava più «l'in-

plirrm riitr la Camrra Subalpina. Ou»*sta. dopo

trii rv rn li rlir \ anno ilalla liberazioni* ilrlla

Lombardia allr anni*"ioni il«*ll*Kuiilia r tirila

To-rana. rra già ilivrntata Parlamenti» del-

l ltalia Suprriorr r dentrale. \mano a mano

rlir il numrro d«*ll«* provinrir '"arrri*M*r\a.

allaflluirc «lei nuovi deputati s‘air«riung«*vam»

altri banchi. invailrnilo i nirrliioni. a rui gli

onorrvoli Irrqun itatori. farrti. ilrttrro aibli-

ritttira il 'oprannonir «li antri o di

caverne.

fu propiniti», riproduriamo rio rlir scriveva

la (Gazzetta del l*opolo drl l aprili* 1860:

La «ala drl palazzo darignam» «'■bella, ma

rrlativam rntr picroia. K-'a rontrnrva d ap ­

prima a malapprna crnlottanta 'canni prr lo

aulirò Parlamento rd ora l"ing«*gner«* inca-

rirato di riattarla ha dovuto trovar modo di

lar\i 360 po'ti. Non potendo e'tender'i in

lunghezza nè in profondità, «*gli è «alito a

impo"»es>ar'i drllr l«»«ijrii* dri giornali'li. dri

diplom atili r dri ornatori, ai quali >ono 'lati*

d r'tin a tr altri* tribuni*. Drl resto . o»»i*rvava

il rroni'ta. i deputati ricoverati inipielle logge

non avranno ni*"iin inconveniente, fuorché

ipiello di non poter udire nè far«i udire. Per

«piantola strettezza del tempo e de lim ito ha

pe rm e "

0

. i lavori di riattamento -uno «tati

coniunipie condotti con gii't«» .

In 'omnia, una lotta a oltranza con lo spazio.

K all ultima «eduta ci 'i doveva 'tar daw e ro

pigiati. <iomito a gomito.

• * *

In precedenza la ~ala serviva per balli e

concerti nella dimora dei Prìncipi del ramo

cadetto di Savoia. Ila forma clinica, con otto

le-ene 'canalate. ciascuna delle «piali porta un

ricco lampadario a braccio di molteplici fiam ­

me. Nella parte superiore 'porgono *ei tribune.

«

Immediatamente sotto la volta, una loggia j

balaii'trini corre tiltt‘ingiro. Modesto Paro-

letti, nella 'iia guida torincM* del

1

f>

1

rile-

vava I imponenza dellambiente. informaiidi

che era 'ta to abbellii»» dall architetto conti

Nicoli' di Hidiilanl

maggior g«*ii«*ral«* di

fanteria n«*ll«* armale del H«* — in occasioni

delle nozze di i Principi* «li Piemonti*, il fulim

darlo Kmanuclc |\. con la Principessa ('.la

tilde «li Krancia. Pr«*ci'a\a che il soflitto «*n

stalo dipinto «lai fra!«‘Ili Galliari.

Duella guida, dopo av«*r '«‘guatali, negli ap-

parlam rnti. «Indici '«»Ili

11

i «* una gallrria af-

l’r«*'«*ati «lai inilam*'!* St«*lano Maria Lcgnani

d illo il Legnimi no. avvertiva che il palazzi

\ciuir restaurato «* ammobilialo a nuovo

al tempo «lei matrimonio «li darlo Mbcrlo coi

la liglia «b l Granduca «li Toscana e in questi

«irco'lanza i pittori \aeea «* Sevesi vi «*sf

guiroiu» molti lavori . Nè 'i dimeniicliino k

opere compiute «lai Preglia'co al pianterreno

nella 'lan z a «la letto «* ne lla !tig no 'alottino

iu armonia '«p ii'ita col barocco d«*ll«* adiaecnt

•ale. «'In* brillano per la suggestiva profusioni

di '«•ull un* iu legno duralo a fondi «li specchiere

I! ri'apu to rlir I

*«*<1

iti«*i<> 'or'i* negli ullim

lii'tri «lei '«-colo de« ÌMiO'«‘tlim o. su disegni del

l'arrhit«*tlo Guarino Guarirli. padri* l«*alin«»;i

«•••"«'» d ’«*"«T «*a'a principesca «piando darli

Mbcrlo. 'al«'n<i«» al tr«»n«» il _T aprile 1831. ?

Ira*ferì alla Reggia.

Ma «pii ci lim itiamo a considerare il sabine

«la «pianilo, promulgalo lo Statuto «* istituii'

le due dam«*rc. i\i fu iiiM*diata ipi«*lla dei «lepu

tali, mentre a '«•«!«• «!«•! Senato 'i assegnava i

palazzo Madama.

II

'alone «li palazzo darignanu ebbe allora,

ad op«*ra <l«*ll‘ar«*hitt*tt«» Saila. un'apposita si-

'(«‘inazioni*, '\iluppala o m<»dilicata via \ia.

'«‘«'ondo b* pratiche «*'ig«*nze determ inale ila

progredire della Sl«»ria «-he. a un «•«•rio

imo-

mento, dopo aver segnato il passo per uu «le*

cennio. sera ineo-a a marciare alla bersaglieri».

I

ii

b ru llo giorno. però. «piesto "alone tradi

gravi '«*gni «li \eecliiaia: le 'ile pareti comin­

c ia 'ano a 'crepolar'i. presentando minaccio*-

legioni. Riunitasi d'urgenza una commissione,

'i allidavano i re-lauri all architetto \incdeo

P«*yron: «piegli «he ndl'ottobrc «lei ‘60 sarà

chiamato a costruire rapidamente, in l«*gno.

una più v a 'ta aula pro\\ i'«»ria. II IVvron lece

cingere i muri pericolanti con enormi cerehioni

di ferro rovente, i «piali, raffreddandosi, si

restrinsero, riavvicinando l«* parli staccate in

maniera da farli* combaciare. Smmparvero le

l«*"ur«* e la sala seicentesca riebbe la -uà per­

fetta 'o lid ità. Prova non facile che allinge*

gno'«» restauratore fruttò la carica di archi*

tetti» d«*lla Camera.

\l 'ollitto. intorno a llam p io lucernario cen­

trale. sono d ip inti gii stemmi delle provincie

«lei Piemonti*, della Sar«l«*gna. nonché d«*ll«*

r**gi«tiii «‘h** furono annesse nel SO e al prin­

cipio del *60. Menni, difettando lo spazio nel

'«•Hitlo. 'i dipinsero -u tavole intagliati* e

applicate, a intervalli, alla balaustrata d«*lla

loggia.

Più tardi, verso la fine del secolo, nella

pareli* occidentali* fu collocalo un largo bas-

'inilievo di stucco, lavoro pregevolissimo dello

'«•ultore Davide dalandra. che rappresenta

Ca lo Alberto il «piale, avendo vicino i tigli

\it torio e Ferdinando Duca di Genova, lar-

"i-< «* la costituzioiK*.

"u lto il bassorilievo

è

il ritratto del Re

\ il torio Kmanuele

11

a ligura intera, in piedi.

oh

abito militare, la feluca sotto il braccio

'in i'tn i. II dipinto, a olio su tela,

è

ili darlo

Felice Hi'« arra. I na mano del Sovrano regge

la

>pa«la. l’altra — la destra — s'appoggia a

una tavola

m i

cui

è

un libro chiuso, simboleg-

piatii** riii'iem c delle ritorno* concesse dal ina­

ili.m imo Genitore, «piellc fondamentali prov-

'i«lenze che il Ile Galantuomo custodì intatte,

•iiteudenihih*

contri» ojjni insidia occulta o

palese.

\ecanto alla parete -tes-a

è

il banco della

pn-'idenza.

I

collegi «*l«*tI«»rali erano siali convocati la

prima volla p«*r il 17 aprile 1H18.

1 . 8

maggio

il Parlamento Subalpino iniziava la sua 'il a

col discorso della Corona pronunziato dal Prin­

cipi* Kugenio di Carignano. Luogotenente del

Regno, darlo Alberto si trovava sui campi di

Lombardia, dove la sorte delle arm i, nella

prima metà della guerra, arrideva ai Piemon­

tesi. riserbando loro splendide vittorie culm i­

nate a Goito e a Peschiera.

Disse il Principe di Carignano:

dircondati da

1111

fosco orizzonte, noi. uniti

da mutuo amore, da mutua confidenza tra

popolo e principe, avemmo in pace, dalla sa­

viezza del Re. le riforme e le istituzioni che

assicurano al paesi* la forza e la libertà. Tur­

bata p«>i la nostra felicità interna dal duolo

di fratelli italiani che lo straniero conculcava,

la Nazione sorse sdegnata e si strinse al suo

dapo p«*r sostenere l'onore e l'indipendenza

d 'Ita lia .

Sono le prime parole risuonate nell aula par­

lamentare: un programma lealmente perse­

guito. don la sua realizzazione si levava

1

au­

rora di un Impero.

L'occhio del visitatore erra sulle tìle dei

banchi, contrassegnati in parte da targhette

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