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NOTA DI ATTUALITÀ

-------------------------------------------- d i G U I D O G U I D I ---------------------

A proposito delVEnte Moda

I

torinesi, tutti i torinesi indistintamente, ci ten­

gono a che l’Entc italiano della Moda abbia la sua

sede stabile, definitiva nella loro città. Non è solo la

ribellione al continuo smantellamento così largamente

adottato dal governo fascista, la reazione alle ingiu­

stizie palesi, impudenti commesse in passato, il ricordo

delle Officine Carte Valori, delle Scuole Militari, della

R.A.I. ma anche, e forse soprattutto, il fatto clic

Torino è veramente la capitale, la città della moda.

La Moda è una espressione tipica, caratteristica to­

rinese; la Moda e insita ncU’acconciatura di tutte le

sue donne, scaturisce spontaneamente dalle agili dita

delle diecimila sartine, delle migliaia di modistinc, dal­

l'innato buon gusto nel vestirsi, nell’acconciarsi di

qualsiasi nostra bambina, di ogni ragazzina, o impie­

gata, o operaia; la torinese ha nel muoversi, nell’ag-

gliindarsi quella grazia istintiva che la fa distinguere

tra mille altre. E questo buon gusto si diffonde nel­

l'aria, investe l’armoniosità delle vie, delle piazze,

degli editici, riesce persino a dominare la pubblicità,

la quale, pur conservando la sua natura, si studia quasi

sempre di non commettere certe esagerazioni che si

vedono altrove.

I

torinesi haiuio ragione, ragione di voler ciò che

vogliono, ragione di stare all’erta, perchè il fascismo

è morto e sepolto, ma qua e là qualche sua conse­

guenza è ancora rimasta e certi andazzi permangono.

Non si può quindi dar torto a chi, apprendendo

che a sostituire il compianto Conte Filippo Giordano

delle Lanzc, nella carica di Presidente dell’Ente Ita­

liano della Moda, è stato nominato (con decreto na­

turalmente da Roma, pubblicato sulla

Gazzetta l [fi­

dale della Repubblica)

il Cavaliere del Lavoro dottor

Furio Cicogna, ha arricciato il naso, o drizzato le

orecchie o si e inalberato.

All’infuori di qualsiasi metafora di carattere zoo­

logico, molti sono rimasti effettivamente perplessi e

sono stati indotti a cercare la spiegazione di questa

scelta, caduta su una personalità che non risiede a

Torino, e anzi, per combinazione, abita proprio a

Milano.

Abitasse a Roecacannuccia, non importerebbe nul­

la; ma quella parola:

Milano

è tale da aumentare

l’allarme. Il che è logico. I milanesi, che hanno creato

quella loro meravigliosa città, così densa di attività,

di vita, di slancio; che hanno tante e unte virtù, tanti

e tanti pregi, che sono uomini di prim’ordine in tutti

i campi delle umane attività, hanno tuttavia, in grado

ancora maggiore di qualsiasi mortale, quel difcttaccio

che consiste nel mettere il naso nei fatti altrui. Fac­

ciano ciò che vogliono e ciò che sanno, continuino

a creare quelle cose meravigliose che talvolta essi soli

sanno fare, ma lascino in pace gli altri, non disturbino

e non intralcino l’attività altrui. Invece... Ma lasciamo

correre, tanto qui il fatto non c’entra.

E non c’entra anzitutto perchè il dott. Cicogna è

piemontese, precisamente astigiano, non solo, ma la

sua molteplice attività la esplk

....ncnte in Pie­

monte. Fra l’altro infatti e Presidente della Chitillon

che, come e noto, ha in Piemonte (ed esclusivamente

in Piemonte) i suoi stabilimenti.

Particolarmente competente quindi nel campo tes­

sile, la sua scelta e stata decisa cd appoggiata e pro­

spettata, proprio da tutti indistintamente gli esponenti

delle attività torinesi interessate ai problemi della Moda,

tanto nel campo laniero, quanto in quello del cotone

e della seta; per il più raccoglie non solo la simpatia,

ma l’adesione delle attività non piemontesi. Rappre­

senta così realmente una designazione quasi plebisci­

taria che non mancherà di avere i suoi benefici effetti

per lo sviluppo dell’Ente e della sua attività.

Per i suoi rapporti con i massimi esponenti tessili

il dott. Cicogna, dunque è la persona più in grado di

dare all’Ente quel carattere che esso deve avere.

Ma una cosa che ai nostri lettori, tornerà molto

gradita, è che lo stesso nostro Sindaco ha avuto (e

prima e dopo la nomina) colloqui col dott. Cicogna,

il quale ha assunto l’impegno formale di opporsi a

qualsiasi tentativo mirante a trasferire l’Entc dalla sua

sede naturale che è Torino, a neutralizzare qualsiasi

manifestazione che potesse danneggiare l’ente stesso o

a paralizzare i suoi compiti.

In conclusione dunque, la cittadinanza torinese può

dare il suo cordiale benvenuto al nuovo Presidente del—

l’Entc Minia, esprimendo considerazione per le sue

capacità, fiducia nella sua opera e infine soddisfazione

di avere un Presidente la cui nomina rappresenta il

risultato di pareri e giudizi richiesti e vagliati, demo­

craticamente decisa ad unamnùtà di giudizio, e non

imposta dall’alto per capriccio o per volontà di pochi.

Ed ora attendiamo i risultati. Le difficoltà non sono

nè lievi nè poche: il compito m relazione anche alla

disponibilità dei mezzi, è veramente ponderoso.