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lo fece padre felice di sei fi gliuoli e due figlie e gli fu compagna

affezionata fino al 1833.

Nel 1824 gli fu concess o di ritornare in patria, purch è si ac–

conciasse a starsene confinato nei suoi poderi di Camerano, dove

infatti rimase fino al 1826.

In questo periodo di quiete e sino al 1829 diede il primo ab–

bozzo della

Storia d'Italia,

preparo

la

traduzione del Tacito, attese a

raccogliere le opere postume del conte Carlo Vidua e pubblico le

Quattro novelle,

che sono un ritratto di se stesso e delle condi–

zioni in cui trovavasi,

Accolto con freddezza e diffidenza alla Corte del nuovo Re Carlo

Alberto, presto se ne ritrasse.

Si fu nel 1830 che comparvero i due volumi della

Storia d'Italia

contenenti il periodo delle dominazioni barbariche. I volumi do–

vevano essere assai più, ma l'opera non incontro favore e non

fruttò al suo aurore che nuovi disgusti o peggiori benevolenze,

ond'egli l'abbandonò, proponendosi di condurla a termine se ve–

nissero tempi migliori.

In isvariati

lavori;

tribolato da domestiche afflizioni, offeso dal

vedersi trascurato dal Re e dalla Corte, cerco sfogo ad un'inazione

che gli era penosissima.

Nel 1839 dava alle stampe la

Vita di Dante

«

accolta dalla patria

con benevolenza», opera maestrevole, se non fosse

la

monda di

troppa parzialità a favore del partito guelfo; teneva altresì pre–

parati i

Pensieri ed esempi

che non pubblicò che nel 1854, trad u–

ceva le

Vicende della Costiturione delle citta lombarde

del Leo, rac–

coglieva appunti per servire alla storia delle

città

italiane fino al–

l'istituzione dei Comuni, pubblicava i suoi studi sulla letteratura

negli undici primi secoli dell' era cristiana, ed abbozzava e comin–

ciava parecchie altre opere, quasi tutte storiche, rimaste inedite.

Negli anni seguenti 1840-41 compilava

la

sua opera storico–

politica:

Pensieri sulla Storia d'Italia,

opera di ardito concetto e di

mirabile giustezza, da cui trasse poi gli scritt i posteriori divenuti

sì popolari in Italia. Tali sono le

Speranze d'Italia,

le

Meditaziol1i

storiche

e

l'Idea della cioiltà cristiana,

che rimase inedita.

Le

Speral1ze d'Italia

comparvero nel 1844, poco dopo la pub–

blicazione del

Primato

di Gioberti, ed ebbero accoglienza entu–

siastica. Il libro dovette stamparsi fuori d'Italia e leggersi in quest a