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- 2°9 -

Addì

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agosto del 1821 univasi in matrimonio con la giova–

netta Maddalena Viglione da Carmagnola che lo fece padre di

quattro figliuole.

Sul finire dello stesso anno entrava nella brigata di Savoia, al

cui riordinamento attivamente concorse; nel 1824 era luogotenente

colonnello nella brigata Casale; nel 1830 colonnello nella brigata

Piemonte, della quale due anni dopo assumeva il comando in qua–

lità di maggior generale.

Nel 1835 durante l'imperversare del cholera a Nizza, ove stava

di presidio

la

brigata Piemonte,

il

Bava fece miracoli di previdenza

e di operosità a tutela della salute de' suoi soldati, per amor dei

quali bene spesso mise a repentaglio la propria vita. Re ' Carlo

Alberto ne lo ricompensava assegnandogli un' annua pensione di

600 lire che avrebbe dovuto pagarsi dall'Ordine Mauriziano, ma che

in fatto lo fu dalla cassetta particolare del Sovrano.

Chiamato nel 1838 al comando della divisione militare di To–

rino, fu promosso luogotenente generale e creato commendatore,

e pochi anni dopo, Gran Cordone dell'Ordine di S. Maurizio col-

l'annuo assegno di L. 2400.

.

Sul finire del 1847 era governatore di Alessandria, donde par–

tiva sul finire del marzo 1848 chiamato a comandare ·il primo

corpo dell'esercito, che moveva contro gli austriaci in Lombardia.

Nel mattino dell'8 aprile assaliva gli imperiali a Goito inaugu–

rando

la

campagna con un gagliardo fatto d'arme e con una vit–

toria. A lui toccò il duro carico di ordinare la ritirata dei pie–

montesi ributtati dopo aspra tenzone da Santa Lucia nella prima

fallita impresa di Verona.

Il generale Bava,profondamente ferito nel cuore poichè erasi

ascritto a tradimento un disastro proveniente solo da molti difetti

organici dell'esercito (da lui più volte e sempre inutilmente lamen–

tati), dalla mancanza di unità nel comando, da insufficienza di uffi–

ziali superiori, rassegnava al Re dimissioni che non furono concesse.

Vinse di bel nuovo a Goito il 30 maggio e così splendidamente,

che il Re nominavalo generale d'esercito e il Municipio Vercellese

gli faceva omaggio di una spada d'onore decretatagli dai suoi con–

cittadini, in testimonianza dell'altissima stima in cui era tenuto.

Caduta Peschiera, e dopo la sconfitta di Goito, gli Austriaci ri–

passarono il Mincio; al generale Bava fu affidato l'incarico di fare

una grande ricognizione sotto Verona. Non occorre ricordare qui

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