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l ’Alabarda con lo spuntone quadrangolare, la

scure lunata a traforo e nella parte opposta

il becco di falco, secolo XVI. Le quattro ala­

barde presso gli alari sono simili a questa.

Nella vetrina N. 17 è un tesoretto di 21

pezzi di stoffe di seta orientali ed italiane.

Sopra la vetrina sono, dice il Catalogo, « otto

« alabarde ed uno zuccotto con maglia di

« epoche varie ». Leggi, invece, così: Zuc­

chetto con nasale, e camaglio; 3 alabarde

simili al N. 12 ; 1 alabardino da bassuffiziale;

1 alabarda da bassuffiziale de’ reggimenti pie­

montese e francese del sec. XV II e X V III;

1 falcione, 1 roncone e 1 partigiana.

— E il Catalogo, queste otto armi d’asta,

le dice indistintamente alabarde!?

Osserva questo bel Trittico, opera del se

colo XV, di scuola tedesca, segnato col nome

dell’artefice

Bartolomeus Rubeus.

Nel Lanzi

non se trova menzione. Appartiene alla Catte­

drale di Acqui, lo proposi io, e fu approvata

la proposta.

— Gran mercè! avrai detto, neh?

Dà una occhiata al Seggiolone da fianco di

letto (N. 22) ; al Cofano di stile gotico fran­

cese (N. 23) ; al modello di Galera genovese

(N. 24) ; alla Tovaglia ricamata, della fine del

secolo XV I (N. 27); al Libro corale, della

fine del secolo XV II, (n. 28); alla Seggiola

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