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La ricerca si è basata sia sulla documentazione

bibliografica e archivistica, sia sull'analisi diretta; la

ricostruzione storico-filologica dei processi e dei

fenomeni e l'esplicitazione dei risultati in relazioni,

schede, tavole, è dunque emersa dal confronto

critico degli strumenti documentali con i contesti reali.

La prima fase si è potuta avvalere del complesso

corpus di documenti bibliografici, archivistici ed

iconografici ricostruibile, per Torino, nelle bibliote-

che e negli archivi pubblici e, ove possibile, privati.

Gli Archivi di Stato e del Comune, per Torino e

Piemonte, sono ricchi in particolare di documenti a

partire dal periodo degli Stati regionali e risultano

quindi fondamentali per la conoscenza della città e

del territorio. Del periodo moderno

è

infatti la spe-

cifica vicenda storica che più ha inciso sulla loro

strutturazione, per cui gli archivi risultano partico-

larmente significativi per una città come Torino, che

configura la sua struttura urbanistica prevalente a

partire dal secondo Cinquecento, con l'avvio di un

convinto programma pianificatorio di città-capitale

fulcro di territorio regionale, ruolo consolidato ed

attivo fino al periodo postunitario.

Anche la storiografia relativa al territorio e alla

fenomenologia urbana è stata, a partire dall'Ottocen-

to in poi, ricca di contributi filologici, storici, stati-

stici, geografici, in gran parte cresciuti entro la ri-

cerca universitaria e resi noti anche per la impegnata

opera di diffusione dovuta agli Atti e Bollettini delle

Società culturali di Torino e delle Provincie. Note-

voli recenti filoni di ricerca storica su documenti

inediti, oppure rivisti criticamente, hanno in questi

ultimi anni sorretto gli studi sulla città con il taglio

storico critico derivato anche da un confronto meto-

dologico più attuale. A queste fonti bibliografiche,

come a quelle iconografiche, fanno qui riferimento

repertori specifici, che sono stati elaborati

cronologicamente eper autore.

L'analisi sul campo è riferita al periodo giugno

1981-gennaio 1983 ed è consistita in operazioni si-

stematiche di rilievo diretto eseguite nella intera

estensione amministrativa del territorio comunale,

esaminandone ogni cellula residenziale e di servizio

e ogni infrastruttura, sia nell'abitato urbano, sia nel

territorio rurale.

Dati e fasi operative hanno fornito le conoscenze

per l'individuazione, la definizione, l'esplicitazione

di connessioni strutturali intese a motivare il giudi-

zio critico la classificazione del patrimonio

culturale, sia in termini conoscitivi, sia come pre-

messa per una tutela propositiva. Le scelte di classi-

ficazione sono state operate collegialmente attraver-

so momenti iterativi e criticamente comparati nei

diversi livelli di analisi; sono state fondate dunque

sia su parametri di tipo storico, sia sulla valutazione

critica della riconoscibilità degli esiti materiali a

tutt'oggi individuabili.

L'incrocio e la rielaborazione critica dei dati

emersi dalle diverse analisi risultano anche confron-

tati con la necessità di contemperare, nelle scelte di

classificazione, l'esigenza di salvaguardia con l'e-

sigenza di recupero. La delicatezza di questo rappor-

to stretto ha comportato la necessità di valutare, per

ciascun bene, la compatibilità alla trasformazione e

questo parametro ha influito, insieme con il

riconoscimento del valore in senso assoluto, anche sulla

sua classificazione.

Pur senza disattendere l'entità e il carattere delle

categorie dei beni culturali indicate dalla legge

regionale — tesa a fornire indicazioni ed elenchi su-

scettibili di norme vincolistiche recepibili anche in

sede regionale e dal Ministero dei Beni Culturali con

i suoi organismi di tutela è risultato opportuno

ampliarne significato e portata mediante una più

ampia articolazione delle classi entro cui collocare il

valore dei beni individuati.

L'individuazione di un diverso grado di rigidez-

za alla trasformazione ha dato così lo spazio per

definire fasce di valori non deterministicamente

collegabili ad una possibile normativa vincolistica,

introducendo anche la classe delle «segnalazioni», la

quale, più che altro, suggerisce comportamenti di

cautela evidenziando la presenza di luoghi e di fe-

nomeni di stratificazione comunque interessanti e

significativi, ancora riconoscibili e dotati di valenze

aperte.

La ricerca sui beni culturali ambientali del terri-

torio comunale torinese prevede, pertanto, per ogni

singola categoria (confrontabile con quelle istituite

dalla legge regionale) la qualificazione secondo

classi di «beni di valore storico-artistico» , «beni di

valore ambientale e/o documentario», «

segnalazioni di significato o interesse culturale e/o documenta-

rio».

La valutazione adottata comporta una classifica-

zione e una qualificazione che tendono ad indirizza-

re ad un ventaglio di vincoli strettamente necessari,

nella convinzione pregiudiziale che una indicazione

di condizionamenti troppo restrittivi limiti le

virtualitàdi recupero, con conseguenze controproducenti

anche per la stessa necessità ed istanza di tutela.

Il quadro complessivo della ricerca dunque non

è

tanto costituito da una serie di indicazioni vincolisti-

che, quanto piuttosto da un insieme integrato di

elementi e di legami architettonici e urbanistici por-

tati alla evidenza e alla coscienza, con parametri

storici e con attenzione alla città come memoria e

come segno.

La ricerca scopre una consistenza del patrimonio

culturale ambientale molto articolata e diffusa, mol-

to più estesa ed analitica rispetto a quella del ricono-

scimento vincolistico tradizionale, molto più diffe-

renziata in ragione delle specificità culturali, dei

valori, delle valenze implicite.

La città è un fenomeno complesso,

è

il risultato

non solo di ampliamenti e stratificazioni, ma anche

di destrutturazioni e ristrutturazioni fisiche e funzio-

nali. Queste si possono cogliere e interpretare attra-

verso i segni residui presenti nel concreto materiale;

operazione questa, che si può attuare soltanto

attraverso una periodizzazione della storia peculiare di

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