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- 68

il

29

luglio

1825

c nello stesso anno, 1'8 settembre, dava la mano

di sposo a gent il fanciulla veneziana, T eresa Perissinotti, dalla quale

ebbe poi due figli, Emilia e Giorgio.

Limitatissimo com'era di fort una, dovett e tosto trar profitto delle

proprie cognizioni impiegandosi . quale coadiutore nella Biblioteca

Marciana di Venezia; ma non corrispond endo quell'occupazione ai

suoi naturali talenti la lasciò poco dopo per dedicarsi esclusivamente

agli studi legali.

Nominato avvocato nel giugno

1830,

fu destinato alla Pret ura di

Mestre e due anni dopo al Tribunale di Venez ia dove il facile, ele–

gante ed energico ragionare lo ascrissero ben presto tr a i giurecon–

sulti più valenti e dotti de' suoi tempi .

Di

12

anni aveva pubblicato un assai mer itevole lavoro sui te–

stamenti e nel

1820

la versione del libro greco di Tuoch,

Gli Egre–

gori,

cui fece seguito altra traduzione delle Pandette di Giustiniano,

un dottissimo trattato sulla

Giurisprudenra Veneta,

una nuova edi–

zione del dizionario vene to del Boeri o, copio sissimo di note ed ag–

giunte dal Manin compilate.

Patriota ardentissimo, visse sempre col pensiero di far liber a

la

sua terra dallo straniero e fu detto n'avesse fatto solenne giura–

mento. Il temerario proposito potè tuttavia effettuarsi e ad esso si

uni il nome glorioso di Daniele Manin .

Nel

1841,

cominciò in Venezia quell'agitazione legale che con–

tinuata poi in ogni occasione e per opera specialmente del patriot–

tico avvocato, si fece

più

forte, ardi ta, infrena bile, quando nel

1847,

al Congresso Scientifico tenutosi in quella città, potè

il

Man in far

palese qual possente desider io di libertà animasse

la

veneta giovent ù,

quali intenzioni di più mite governo s'accogliessero tra gli adulti,

quali impeti di sdegno contro l'odiato oppressore affiiggessero gli

animi dei canuti avanzi della Serenissima Repubblica.

La salda e franca mozione, mutata pochi mesi dopo in solenne

richiesta di riforme ed istituzioni liberali , causò, con altri, anche

l' arresto di Manin il

18

gennaio

1848.

L'occ asione precipitò lo sdegno di tutta Venezia; minac ciosi s'ac–

colsero i cittad ini e le legali proteste contro l'atto odioso mu taronsi

pr esto in aperta ribellione; furia di popolo rese vana ogni armata

resistenza; s'invase il carcere ove l'ardito cittadino era chiuso e il

17

mar zo di quel!' ann o stesso, portato in tr ionfo, Manin era di

ri–

torno in famiglia. Assunto il comando delle disordinate, ma animose