

I MARMI SCRITTI DI TORINO E SUBURBIO
Flaminio S. Martino conte d'Agliè, primo gentiluomo di
camera del principe cardinale Maurizio di ·Savoia.
Comes Flaminivs S. Martinvs ab Alladio
Poenes Regiam Celsitvdinem
Victoris Amedei Sabavdiae ducis ex
Nobilioribvs a cvbicvlo apvd Serenissimvm
Principem .Mavritivm a Sabavdia
Eivsdem ordinis primvs Deiparae
Consolatricis aram tvm ex redivivis
Marmoribvs tvm ex porphiritibvs
Ab integro 'praeparatis ornatvs
Ac elegantivs renovavit et semel
In hebdomada missam per S. Bernardi monachos obevndam
Annvis redditibvs instrvxit
Anno MDCLX.
A cornu evangelii
dello stesso altare maggiore, la se–
guente accenna all' elezione di sepoltura fatta ivi da Gian
Francesco Radicati dei conti di Passerano e Cocconato, già
sergente maggiore di Nizza, allora
decurione
torinese
(I).
Egli fu padre del noto conte Ig8azio Maria Adalberto,
propagatore di larghe ed erronee riforme J eligiose, che
procacciarongli l'esiglio all'Aia, ove morì nel 1737, senza
perciò riposare neIla sepoltura apparecchiatagli dal padre.
D. O. M.
Deiparae Consolatricis patrocinh'm
Devotis filiis ac sibi sacra in aede
E xibitvm
Joannes Franciscvs Radicati
Ex comitibvs Passerani et Coconati
Ac decvrionibvs praesentis civitatis
Vivens .
(I)
Il 9 dicembre 1687 a nome della nobi! famiglia Radicati presen–
tava ai delegati ducali l'antico stemma gentilizio" inquartato di sabbia
ed argento ed un' aquila coronata d'oro nellO e 4°, e
20
e 3° una
rov~re
sbarbicata di sinopia. Cimiero altra aquila d'oro nascente come nel
campo: motto
Wan Got
Wilt,
supporti: due griffi d'oro
u.
Si deve però
notare che in docùmenti del secolo XVll io vidi usarsi dai Radicati
non la quercia, ma sì
il
castagno al naturale. Alcuni rami usavano
il
motto
Tempo'ri optare d(;cet.