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erroneamente ,

il lavorare

, e

il lavoro coi

ceselli

(certi strumenti a mo’ di scalpelletti,

ordinariamente di ferro o di acciaio, e qual­

che volta di legno duro , tutti senza taglio,

perchè non debbono tagliare ma ammaccare,

di varie grandezze e forme , e talora somi­

glianti alla lettera C) , coi quali , e con un

martelletto , si va a poco a poco dando ri­

lievo e buona forma alla prima abbozzatura

delle figure e degli ornati, che si fanno di

piastra di metallo , e poi si dà loro compi­

mento. E questo si chiama

cesellare

,

lavo­

rare di cesello;

e le opere cosi fatte ad-

dimandansi

cesellate

, o

lavorate di cesello.

Dunque lasciamo lo

sbalzo

ai corpi elastici ;

Va sbalzo

agli scrittori che senza ordine al­

cuno saltano di palo in frasca; e l’arte dello

sbalzare

agli ambiziosi che fan saltare qual­

cuno da un posto per mettervisi loro.

— Cospetto! Ma tu hai fatto il

cesella­

tore

, se parli con tanta chiarezza dell’ arte

del cesellare.

— Ben dicesti

cesellatore

chi sa operare

di cesello , che secondo il vocabolario mo­

derno dovrebbe chiamarsi

sbalzatore.

Ma io

non ho fatto mai il cesellatore; ho appreso

le notizie di quest’ arte dai trattati della

Ore­

ficeria

del Cellini, che deve e può studiare

chiunque non ami dire spropositi parlandone

o scrivendone. Continua.

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