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accertare nè impugnare. Stando al Catalogo,

tutti gli smalti messi in mostra in questa

sala sono di Limoges. Che si lavorasse stu­

pendamente di smalto in Italia e fin da tempo

assai remoto stanno a provarlo i monumenti

che ancora esistono e che ci dan diritto di

esclamare — Noi eravam grandi, E là non

eran nati — . Se tu vedessi il reliquiario di

Orvieto con tre ordini di storie in ismalto

policromo, opera ammirabilissima di

Ugolino

di V ieri,

da Siena, del 1338; la croce pro­

cessionale della Collegiata di S.a Maria di

Spello, eseguita nel 1398 dall’orafo

Paolo di

Vanni

, da Perugia, e l'altra della chiesa di

S. Lorenzo dello stesso secolo con formelle

smaltate; il calice di S. Domenico in Perugia

con molte storie e figure isolate in ismalto

nel nodo e nel piede, e con la patena ornata

di 7 tondi a rapporto, con istorie della vita

di Gesù Cristo, e nel centro uno maggiore

con la crocifissione tutti in ismalto, di orafo

umbro ; l ’altro calice della stessa chiesa,

anch’esso con ismalti, di un orafo mio con­

cittadino , del X IV secolo, che vi scrisse —

CHATALVTIVS PETRI DE TVDERTO ME F ECIT — ;

se tu vedessi, ripeto, questi, e tacio di tanti

altri smalti italiani del X IV secolo , diresti

certamente a costoro che in ogni smalto

vedono le opere dei Limosini , studiate i

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