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— Hai ragione, ma ora siamo a’ tempi in

cui il

parere

ha preso il posto dell’essere,

e quando uno ha scroccato il nome di dotto,

guai a chi volesse impugnarglielo.

— Oh! io non glielo impugnerei, io l ’invi­

terei a parlare, e sono certo che farebbe la

figura della cornacchia d ’Esopo. Ma lasciamo

di parlare su questo argomento, e tu, colla

tua solita cortesia, continua a mostrarmi le

cose più degne di osservazione.

— No, facciamo così : indicami tu a mano

a mano ciò che più ti piace ed io ti darò poi

qualche spiegazione. Anzi, tu ne leggerai la

descrizione nel Catalogo, ed io, se e quando

vi sarà bisogno, la chioserò.

— Benissimo, e incomincio subito dalla

vetrina A.

« 2 . — Velluto genovese;..

— Sì, veramente genovese, ma non basta:

bisogna qualificarlo, perchè chi ne capisce

qualcosa vegga che il

Redattore

conosce e

fa apprezzare quella specialità, e chi non ne

capisce, specialmente se non visita la mostra,

non abbia a prenderlo per velluto da 30 soldi

al metro. Dunque doveva dirsi : — Velluto

contrattagliato rosso a fondo bianco, geno­

vese ecc. — Un po’ di gratitudine pel signor

Villa da Genova non sarebbe stato un atto di

gentilezza ma di giustizia.

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