— Scusa , ma come c’entrano i vasi del
Giappone in questa mostra dell
'arte antica
nelle provincie del Piemonte e della L i
guria ?
Chiama e rispondi !
— No, t ’inganni. Il regolamento ha pen
sato a lasciare il portello aperto affinchè po
tessero entrare nelle Sale della Mostra i mo
numenti di tutto il mondo e d’altri siti, con
questo capoverso: « Verranno altresì accolte
« quelle opere le quali, anche estranee alle
« suddette provincie, fossero giudicate eccel
li lenti per pregio artistico od archeologico ».
E ora che cosa dici?
— Dico..., cioè non dico niente. Ma questo
capoverso mi riduce alla memoria la lettera
che il
Giraud
faceva scrivere da un certo
conte al suo fattore; nella quale, dopo avergli
indicate parecchie cose che egli doveva ese
guire, in fine gli ordinava che di tutto ciò
che aveva detto addietro
non facesse nulla!
— Già.... l ’osservazione è giusta; ma, sai,
certe infrazioni della legge generale sono
perdonabili quando si commettono a fin di
bene. Così fossero tutte sempre innocenti
come questa, e senza danno di alcuno !
Ora osserva lo tele (Numeri 9 e 18) co’ri
tratti di due principesse di Sassonia, dipinti
attribuiti al
Rigod
(!). Sotto la prima è una
cartella con la scritta :
M
a r ia
G
iu s e ppin a
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