tario
innalzò, secondo la tradizione, su quella
vetta, egli fece dono del Trittico, e non
a
Susa, come dice il Catalogo.
— Ih, quanti spropositi in tre soli versi !
Ma dimmi qualcosa del Trittico e del donatore.
— Incomincierò da questo, riportando la
iscrizione incisa in caratteri gotici su due
righe a piè del monumento. — Hic .
m e
.
APORTAUIT . BONEFACIUS . ROTARIUS . CIUIS .
ASTENSIS . IN . HONORE . DNI . NRI . YHU .
r
’ .
ET . BEATE . MARIE . VIRGINIS . ANO . DNJ .
M° . CCC . LV °III . DIE . PMO . SEPTEBER---. N on
ti sciolgo i nessi di questa iscrizione, perchè
non presentano difficoltà. Come hai letto, fu
un
Bonifacio Rotario,
cognome poi scam
biato in
Roero,
che
mi' portò qui
(è il trit
tico che parla, secondo l’uso di que’ tempi),
cioè nella cappella sul Rocciamelone. Egli si
dice —
cittadino di Asti
— , ed in fatto questa
famiglia è originaria di quella città e vi esiste
tuttora col cognome moderno di
Roero.
Ma
da dove, il
Rotario hic me aportavit
quel
trittico? Se, come dice il Catalogo, Egli lo
donò « al ritorno
dalle crociate
» (tra paren
tesi, questa non l ’ho notata prima,
dalle Cro
ciate!?,
dunque Egli si trovò a tutte!!! stette
due secoli in Terra Santa ! ! !), lo avrà ripor
tato dalla Palestina. Ma in questo caso do
vrebbe avere un carattere orientale, che non
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