ha portato una
cintura
sa bene che questa
non ha che
una fibbia
ad una,
delle due,
estremità, direbbe il Vocabolario della Crusca,
ed all’altra lo
scudicciuolo.
E di seta rossa, larga 0m, 038, tessuta
di filo d’ oro a fogliami con due
imprese
e
motti
relativi, ripetute in tutta la lunghezza
che è di l m,90. La parte che cinge la vita
ha parecchi buchi con campanelline d’argento
indorato, ov’entra l’ardiglione, per istringerla
o allargarla a piacere. Sì la fìbbia che lo scu
dicciuolo sono di argento indorato con nic-
chiette e baldacchini, ed ornati finissimi di
filigrana con medagliette figurate di smalto,
e questo, perdio, non è di Limoges, nella
fibbia da una parte sola e nello scudicciuolo
da ambedue le parti. Le
imprese
sono: la
Fenice sulle fiamme
col motto PACIOR IN-
DIGNE; e un
antibraccio con la mano
che tiene un anello
col motto NUMQNAN
(numquam).
Ma di chi sono queste imprese?
La prima fu dei Visconti, ma la seconda?
Lasciamo la cura d’indovinarlo a chi è dotto
in questa materia.
Sotto i numeri 4 , 5 e 6 vedi raccolte le
« monete degli Stati di Savoia (!?) dal se-
« colo X II al secolo XV III) » ; le c medaglie
« italiane e sigilli della collezione di S. M.
« il Re (dai secoli (I?) XV al XV III)
»
; le
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