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Osserva sotto il N. 46 il « David di

A

n

­

tonio

d

’E

nrico

detto il

T

an zio

,

da Varallo ».

E A

ntonio

T

a n z i

d’Alagna, figliuolo d’Enrico

e fratello di Gio. Melchiorre, anch’egli pittore.

Nacque nel 1574 e morì nel 1644. Antonio

competè co’ Carloni in Milano, si segnalò in

Varallo, e in S. Gaudenzio di Novara dipinse

la battaglia di Sennacheribo, opera piena di

sapere e di vivacità. Nelle gallerie di Venezia,

di Napoli e di Vienna si conservano tele con

istorie e prospettive di questo valente artefice.

Ora facciamo quattro passi sino all’altra

estremità del salone, chè voglio mostrarti

un’altra opera di pittore piemontese del quat­

trocento. Osserva questa tavola di N. 110

dichiarata erroneamente nel Catalogo, perchè

scambio di rappresentare « Cristo in Croce e

varii Santi » , rappresenta il

Calvario.

E

opera di

G

iorgio

T

uncotto

di Cavallermag-

giore, ed è quivi gelosamente custodita nella

Chiesa di Santa Croce.

Rappresenta, come vedi, il Calvario col

Crocifisso messo in mezzo dai due ladroni.

A piè della Croce, alla sinistra del Croce-

fisso, è S. Giovanni stante, alla destra le

Marie e l ’addolorata Madre benissimo aggrup­

pate, e presso a queste Nicodemo e Giuseppe

d’Arimatea. Il fondo è formato dalla cam­

pagna con monti in distanza e la veduta

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