MOTTI STORICI SABAUDI
COMMENTATI ED ILLUSTRATI - 1914-1932
EMANUELE FILIBERTO
(1528-1580)
1) INFESTUS INFESTIS
-
Infesto agli infesti.
(E lefante in m eno ad un branco di pecorelle).
Vissuto ed educalo alla lotta assunse per impresa
l'elefante tra le pecore, il quale nella sua magnani
mità le accarezza, le protegge e con la proboscide le
allontana dalle sue zampe per non offenderle cammi
nando. D motto è chiara manifestazione del carattere
di questo Principe valoroso, forte, buono, sempre
pronto a mostrarsi pieno di generosità con i buoni e
nemico implacabile coi nemici, cioè con coloro die gti
fossero stato motivo di risentimento.
Motto ed impresa — incisi su monete e
dal 1559 in poi — risalgono alla battaglia dì
del 1553. Il Duca aveva ordinato che non si
Il colonnello Conte di Valdeck, aspramente da
rimproverato perchè contravventore de* suoi
arrogantemente rispondendogli accennò di
mano alla spada. Pronto il Duca trasse
una pistola e con una palla in fronte stese morto
osava minacciarlo, alla presenza del reggimento
preso di silenzio e di stupore.
Errata perciò la versione di alcuni storici che
dono il motto filibertiano originato dall» vittoria
Francesi a S. Quintino (10 agosto 1557).
2,
SPOUATIS ARMA SUPERSUNT
-
Agli
s j»
gliati rimangono Farmi.
(Trofeo d’arm i).
Sopra monete e medaglie. D motto trova la
spiegazione nei due successivi n. 3 e n. 4.
Usato anche sul proprio stemma
( V . T o r s o ,
D t
Vita Emman. Philiberti
, Torino, 15%.
3) p u g n a n d o
REsnrurr
rem .
salvi la patria.
(Combattim ento di w w riw i).
L’impresa od il motto di Carlo
III
furono
quelli di Emanuele Filiberto negli ultimi anni i
del padre. Dopo la battaglia di S. Quintino (10
1557) da Lai gloriosamente vinta, il trattato di
di Castel Cambiesi conveniva il matrimonio di
gberita di Valois, sorella di Re Enrico
II
di
I
con il Dnca di Savoja • la restituzione dalle
pi
occupate dalla Francia, alla condizione che
fossero verificati i diritti di Loisa di Savoja,
« Francesco I, essa riterrebbe Torino,
d ia r i. Villanova