FRA I LIBRI
Nostalgia della terra nativa che, nell'arte di Carlo Baretti, oltre
a peculiari ragioni di sensibilità personale è dovuta anche a tradi
zione ereditaria: chè tutti i cultori della nostra poesia ricordano
ungustoso sonetto del padre di lui nel quale si canta la felicità di
chi, lontano dal Piemonte, può conversare in dialetto...
Come il padre, Carlo Baretti è tentato a scrivere dal desiderio
di dimostrare che il vernacolo si presta bene quanto la lingua alla
tecnica del verso e alle superiori esigenze della espressione poe
tica. Anche se — suprema audacia! — si fanno versi in monregalese
che, fra tutte le parlate del nostro Piemonte, non è certo la più
aggraziata.
Ma la prova è brillantemente superata.
E la vittoria è — a mio parere — determinata da tre fattori.
In primo luogo dalla circostanza che il poeta ha usato il monre
galese esclusivamente per soggetti monregalesi. La forma dialet
tale è diventata cosi la necessaria espressione della materia poetica
trattata, elemento coloristico integrativo di essa, e da essa inscin
dibile notazione di insostituibile e suggestiva evidenza.
Nel « Moro ’d San Pe ». in « Coi dèi Mondvi ». in « Baudétta »,
in «Feu dia Madona», in «La sòtula» non si può distinguere se
l'ambiente sia reso meglio dalla descrizione o dalla forma dialettale,
se la poesio canti e commuova e sorrida più per l’argomento trat
tatoo per la parlata che lo esprime, chiara, onesta, sincera, frizzante,
colorita, varia, sonora, aderente in modo perfetto alle sfumature
più lievi, ai mutamenti di tono più rapidi, al quadretto più vivace
e insieme alla commozione più delicata.
Vario e ricco strumento espressivo il nostro dialetto, special-
mente nelle sue forme locali che da Mondovì ad Ivrea, dal Cana
dese al Monferrato, da Saluzzo a Vercelli, dalle Langhe a Torino
cantano un coro di mille timbri diversi e pur simili, e, pur l'una
dall'altra staccandosi per più marcati caratteri di arguta bonomia
campagnola, di ruvidezza tronca, di monelleria civettuola, di arcaismo
scontroso, per toni, accenti, sintassi, tutte concordi si trovano nel
dire i motivi fondamentali della nostra secolare poesia, le lodi della
campagna, la gloria militare, l'amore, il vino, la madre, la gioia del
vivere sereno, le bellezze e le tradizioni della nostra terra, la saggia
accettazione di ogni lieta o avversa fortuna!
Carlo Baretti sente tutte queste possibilità con un senso squi
sito d'artista e con amore commovente di figlio: e in quest'amore
sta appunto il secondo fattore della sua riuscita, quello per cui
««li sa ammorbidire le asperità, valersi sapientemente delle ruvidezze
per esprimere la forza, trature la materia espressiva con perizia
e insieme con spontaneità in modo da evitare le contorsioni e i
ripieghi, le sforzature, le volgarità e le... licenze comuni a troppi
poeti dialettali privi dei suoi mezzi, usare con disinvoltura il monre
galese e il torinese, ritentare e rinnovare con senso nuovo e insieme
con rispetto sommo per la tradizione le forme ritmiche care al
Brofferio. cesellare gioielli perfetti come « L'espousission *. « L’Ame-
ncan », « La perla del Piemount ». « Sot la sènner ». « Viva la bo
leti ». e dare al verso l'andamento spumeggiante di «Quand ch'i
sia milionari » o piegarlo alla dolcezza commovente di « I nostri
cit a canto» o di «Irtocenza».
In queste poesie la tristezza della miseria, lo spirito di avventura
di un finanziere senza scrupoli, la gioia della nuova infanzia italiana
rinnovata dal Regime nel senso della Patria raggiungono espres
sione efficacissima come opere di poesia e come documenti di pen
siero sociale.
Poiché Carlo Baretti — ed è questo il terzo fattore della sua
nuscita — è un poeta che ha
qualche cosa da dire,
qualche cosa
che non è soltanto impressione superficiale del suo tempo, ma è
maturata coscienza di esso, delle sue esigenze, dei suoi drammi,
delle sue aspirazioni; egli si esporne in dialetto ma supera contem
poraneamente i confini del Piemonte, egli ama la sua terra ma fi
di questo amore il primo gradino necessario per assurgere alla
Patria, egli vive in un ambiente di signorile larghezza ma sa com
prendere chi lotta in condizioni diverse, egli sente il fascino della
tradizione, ma sa contemporaneamente cantare il fermento gene
roso della vita di oggi e la buona battaglia di Chi addita con genio
possente le vie deH'awemre.
Per queste tre ragioni Carlo Baretti non soltanto ha superata
brillantemente la sua prova, ma ha (atta opera di poesia degna
della sua tarra. de) suo
nome,
a dai
suoi tempi
ideisti.
PAOLO RAMELLO.
Tourinf Club Italiano:
Gli Stati del mondo,
I voi. di pagine 1188
con 494 schizzi. L. 35.
Questo poderoso volume forma il complemento del monumen
tale Atlante internazionale,
pubblicato dallo stesso Touring alcuni
anni fa, in quanto ne costituisce il commento geografico statistico.
Esso ci offre un repertorio che si può definire un riassunto
geografico-statistico-economico su tutti gli Stati del mondo; non
un trattat
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di geografia, né una grande geografia descrittiva, nè
un arido annuario statistico, bensì un manuale pratico, che offre
di ciascuno Stato o territorio i dati che sono più frequentemente
ricercati.
Anche questa, come la più parte delle pubblicazioni del Tou
ring, è dovuta alla cooperazione di numerosi collaboratori, in questo
caso 25 tra i più valenti nostri studiosi di geografia. Il volume è
diviso in 60 capitoli, che, se si eccettuano i primi tre (Emisferi Fisici,
Terre Polari, Comunicazioni mondiali)
e i sei dedicati ad altrettanti
Continenti,
hanno tra di loro una stretta, seppure non rigida, cor
rispondenza. In ognuno di essi, i primi cinque paragrafi (situazione
geografica, grandezza, rilievo, clima, idrografia)
sono dedicati alla
geografia fisica, esposta sobriamente, in modo da condurre anche i
meno esperti alla rapida visione di un qualsiasi territorio attraverso
l'interpretazione integrale della carta geografica.
La parte demografica ed economica che fa seguito (popolazione,
agricoltura, miniere, industrie, comunicazioni, commercio)
è posta in
istretta relazione con le condizioni fisiche, si che le attività umane
risultano come la logica conseguenza dell'ambiente naturale. È
questa certamente una delle parti più utili e forse quella che sarà
letta e consultata con maggiore interesse. Ma è anche quella più
delicata in un periodo, com- :I —«tro, di assestamenti e di trasfor
mazioni rapide nella tecnk
bonomia e nelle comunicazioni,
di trapasso verso un nuovo stadio di civiltà che tutti presentono.
Di ogni fatto demografico ed economico è indicato non l'andamento
di un solo anno, bens! spesso quello di una serie di anni; e, nel
fornire le statistiche, ogni collaboratore si è sforzato di facilitarne
l'interpretazione, avviando le menti a giudicare qual i la tendenza
attuale e a prevedere gli orientamenti futuri attraverso la cono
scenza d'un periodo abbastanza lungo e, dov'era utile, della situa
zione dell'immediato anteguerra considerata come stabile e normale.
Seguono paragrafi dedicati àll'organizzazione politica
e
amministro-
tiva, alle forzearmate
e
alle notizie pratiche. Vi si parla della religione,
della circoscrizione ecclesiastica, dell'istruzione pubblica, del bilancio
dello Stato, delle misure, dei pesi e della moneta di ogni Paese.
Qui è sempre presente l'Italia, nella sua rappresentanza diploma
tica e consolare all'estero, nelle istituzioni politiche, patriottiche
e benefiche, nei Fasci italiani all'estero, nelle scuole, nelle eventuali
rappresentanze commerciali, negli uffici turistici, nella stampa ita
liana, ecc. Una somma di informazioni varie, utili a ogni ceto di
persone e assai spesso frutto di ricerche originali complesse.
Un'opera cosi interessante si raccomanda
ad ogni ceto
di
per
sone. Infatti il ricco volume si sta diffondendo
largamente e rapi
damente.
Un'altra serie di opere sta allestendo il Touring Club, fra cui
l'esecuzione deU'Atlante fisico-economico d'Italia di cui il nostro
Paese era tuttora sprovvisto e la cui direzione scientifica
è affidata
all'accademico Giotto Danielli.
L'Atlante sarà un quadro completo delle condizioni naturali ed
umane del nostro Paese, realizzato mediante una raccolta di carte
che di ciascun fenomeno rappresenteranno la distribuzione spaziale
e la varia intensità da luogo a luogo. Cosi da una prima carta alti
metrica e dal gruppo di carte raffiguranti le condizioni geologiche,
idrografiche, climatiche, di rivestimento vegetale e di popolamento
animale deil'ltalia. si passerà ad un secondo gruppo di carta rappre
sentanti i vari fotti demografici — dalla densità di popol atone agli
spostamenti della stessa— e ad un terzo gruppo illustrante la varia
forme di attività economiche, agricole, industriali, commerciali, a
alcune fra le principali manifestazioni della vita sodale.
« Il volto agricolo deM'Italia » porrà a sua volta in luce gli ima-
ressanxt$s«mi aspetti igneo*?
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