di Artiglieria e Genio, le rappresentanze di tutti i reggimenti di
stanza a Torino, di ufficiali superiori e inferiori, dei Gruppi Rionali
Fascisti e delle Associazioni Combattentistiche, nonché tutte le
autorità cittadine.
La mattina seguente i radumsti, dooo aver deposta una corona
d'alloro ai piedi del monumento a Pietro Micca, si sono recati al
Tempio-Ossario della Gran Madre di Dio a deporre Dure una
ghir
landa d'alloro. In piazza Vittorio Veneto ha quindi avuto
luogo
l'ammassamento di tutti i radunisti, presenti le maggiori autorità
Civili
e militari.
Poco dopo giungeva S. E. il Maresciallo d'Italia Giardino; quindi,
salutato dal triplice squillo di attenti,seguito dalle note della« Marcia
Reale» e « Giovinezza », arrivava S A. R. il Duca di Bergamo,
rappresentante il Sovrano.
Il generale Miari rivolto al Principe, ai rappresentanti del Go
verno e del Partito, alle Autorità presenti, e a tutti i radumsti che
gremivano la piazza ha esaltata la III Adunata dell'Arma del Genio a
Torino, la città che tenne perennemente accesa la fiaccola di Pietro
Micca, l'eroe popolano entrato nel fulgore della storia. Dopo di
aver ricordato un ufficiale del Gemo che fu
doi
il grande Ministro
del Risorgimento: Camillo Benso di Cavour, cui si intitola la sezione
dell'Associazione del Genio di Torino, l'oratore ha rivolto un reve
rente pensiero al Re Vittorioso: Vittorio Emanuele III, e a Benito
Mussolini, cui i congedati del Genio hanno rinnovato il giuramento di
fedeltà assoluta.
Il grido di « Viva il Re! », « Saluto al Duce! » è stato raccolto
dalla folla dei congedati del Gemo che con ferventi alala hanno
acclamato al Sovrano e al Capo.
S. E. il Vescovo Castrense, Mons Bartolomasi, ha quindi cele
brata la Messa all'altare da campo eretto su di un palco.
Subito dopo ha avuto luogo un ordinato corteo per via Po sino
a piazza Castello Un'immensa folla acclamante ha assistito alla
lunga, superba sfilata, salutando con reverenza labari e gagliardetti.
Nel pomeriggio il Direttorio Nazionale ed i Consigli direttivi
dell'Arma si sono recati a Scperga per tributare omaggio alle tombe
dei Reali.
Il Podestà ha poi offerto nelle sale di Palazzo Madama un ricevi
mento. al cuale, attorno a S. A. R. il Duca di Bergamo hanno parte
cipato tutte le autorità.
Il Podestà ha dato il benvenuto della Città ai convenuti: gli ha
rispos’o il senatore Miai ringraziando per la fraterna accoglienza
di Torino.
Nella serata i dirigenti ed i soci dell'Assooazione hanno parteci
pato ad un trattenimento al Valentino.
II lunedi mattina un nuovo corteo militare ha riaccompagnato la
bandiera dell Arma alla stazione di dove il vessillo è ripartito per
Roma.
Nella giornata stessa i radumsti hanno visitata la Caserma ed i1
Poligono dei ferrovieri in borgo S. Paolo. Qui essi hanno depcsto
una corona innanzi alla targa che ricorda i Caduti del Reggimento.
I congedati del Gemo nel lasciare la nostra Città hanno portato
con loro il più gradito ricordo dell'accoglienza veramente fraterna
ricevuta dalla intera cittadinanza.
esa!ta nel sacrificio di Pietro Micca, e tributiamo alle rappresentanze
qui convenute da tutta Italia la nostra affettuosa accoglienza ed il
nostro omaggio di devozione e di gratitudine ».
Sedici tradotte, nella giornata del 26 maggio, hanno condotto a
Tonno, da ogni centro d'Italia i congedati dell'Arma che vanta a suo
primo purissimo Eroe il subalpino Pietro Micca.
Nella stessa giornata era giunta da Roma, scortata da un picchetto
d'ufficiali del Genio, la bandiera dell'Arma. Ad accoglierla erano con
venute tutte le rappresentanze delle sezioni del Genio, gli allievi
ufficiali dell'Accademia di Artiglieria e della Scuola di Applicazione