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C I T T A D I N A
I Gerarchi torinesi ricevuti dal Duce
Il
22 maggio a Roma. S. E. il Capo del Governo ha
ricevuto il Presidente dell'Ente Nazionale della Moda,
comm. Vianino. che. presenti il Prefetto della Pro
vincia di Torino S. E. Giovara. il Segretario Federale
grand’uff. Gazzotti ed il Podestà ing. Sartirana, Gli
ha riferito sui risultati della quinta Mostra tenutasi
lo scorso aprile.
Il
Duce, dopo avere gradito una documentazione
fotografica delle manifestazioni dell'Ente, ha impar
tito le opportune disposizioni affinchè l’azione di
esso abbia ad ampliarsi irradiandosi da Torino a tutte
le categorie interessate e perchè gli vengano confe
riti l’autorità e i mezzi necessari al raggiungimento
dei fini istituzionali.
Il
Segretario Federale ha quindi consegnato al
Duce una relazione sull’attività svolta dal Partito
quest'anno, in provincia di Torino, relazione che il
Duce ha gradito, esprimendo il Suo elogio per l’opera
svolta.
costituiva un ambito premio agli sforzi fatti da ciascuno affinché
questa rassegna d'arte avesse un carattere di schietta nobiltà e,
pur conservando i segni delle diverse tendenze individuali, rispon
desse al comune scopo di dimostrare l’intima adesione al rinnovato
spirito della patria.
Ha preso quindi la parola S. E. de Vecchi, ricordando l'opera
magnifica compiuta dalla Società Promotrice di Belle Arti nel suo
secolo di vita: dalla sua costituzione, e cioè dall'epoca del Risorgi
mento, sempre fedele fino ad oggi, a un programma di dignità e di
grandezza per l'Arte italiana. Ha rievocato gl. anni in cui con sacri
fici. durante la guerra, nel periodo più diffìcile, fu dalla Promotrice
costruito l'attuale Palazzo al Valentino, e inaugurata la prima Mostra
che fu davvero un faro di luce serena nel cielo procelloso della Patria.
Ha rammentato altresì, con elevata parola, come nella prima riu
nione degli artisti nel dopo-guerra fosse lanciata l'idea della costi
tuzione del Sindacato Belle Arti che è ora rappresentato dal senatore
Rubino. Detto che all'arte spetta l'alto compito di esaltare ed eter
nare la vita nostra e ia storia che l’avvenire riserba imperiale, il
Quadrumviro ha affermato che gli artisti nostri sapranno trovare un
sicuro orientamento per dare una nuova impronta all'Italia di Be
nito Mussolini. S. E. il conte de Vecchi di Val Cismon ha concluso
felicitandosi di avere avuto dal Duce l’incarico di inaugurare la Mostra
che egli ha dichiarata aperta nel nome di S. M. il Re.
Calorosi alalà si sono elevati nella sala insieme con acclamazioni
al Re e al Duce, poi il Quadrumviro ha iniziata la visita alle quattro-
centoventi opere esposte trattenendosi a lungo in cordiale colloquio
con gli artisti presenti.
L ’Eipoiiziot. Je l Sindacato Bolle A rti
inaugurata da S. E. il M inistro do Vecchi
di Val Cismon
S. E. il conte Cesare Maria de Vecchi di
Val Cismon, Quadrumviro della Rivoluzione
e Ministro dell Educazione Nazionale, ha
inaugurata la mattina del IO maggio nel nome
di S. M. il Re. la settima Esposizione organiz
zata dal Sindacato interprovinciale di Belle
Arti m unione alla vecchia » gloriosa Società
Promotrice di Belle Arti, che con questa
conta la sua novantatreesima manifestazione.
A S. E. il Ministro ha reso gli onori mili
tari un reparto di Alpini schierato sul Viale
del Valentino all'ingresso del Palazzo.
Facevano gli onori di casa lo scultore se
natore Rubino, segretario del Sindacato Pro
vinciale di Bel'e Arti, e il conte Salvadori di
Wiesenhoff. presidente della « Promotrice *.
Erano presenti alla cerimonia le maggiori
autorità cittadine, senatori, deputati, artisti,
rappresentanti di enti politici, culturali e
Sindacali.
Il senatore Rubino ha porto al Ministro il
saluto augurale a nome di tutti gli artisti per
i quali la presenza di S. E. il conte de Vecchi
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