Table of Contents Table of Contents
Previous Page  1231 / 1981 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 1231 / 1981 Next Page
Page Background

RASSEGNA D I POLITICA ESTERA

CECOSLOVACCHIA E B A L CH I

Mentre scrivo queste noie il problema cecoslovacco

pari- abbia qualche probabilità ili soluzione pa­

cifica. -ti cui non si può tuttavia tare troppo fa­

cili-

afliilamcnto. Dichiarazioni del Lapo del go­

verno ceco mostrano il problema più in termini di

forma che di sostanza; ma è una

forma

a cui è Ie­

llata la sussistenza della Leco-Slovacehia

come stato

sovrano. Questo paese s'è trovato a dover districare

ijna-i all'improvviso il nodo sudetico, giunto al

pettine assai più presto di quel che sembrasse pre­

vedibile. I.a tattica dilatoria che finora Ita seguito,

può essere Millanto iu parte attribuita ad un accor­

gimento temporeggiatore: per il resto è da altri -

ImirM a vera e propria impreparazione. Si tratta

ili trovare una soluzione che

possa

anche valere per

li- altre nazionalità

M - n / a

compromettere la compa­

g in i'

dello stato.

La Leco-Slovacchia d'altronde non ha fretta, pcr-

l'Iiè >a di avere le spalle protette, se non sicure.

\ complicare le

com

» dà la circostanza che il movi-

meiito -mietici» è una diramazione della riscossa

nazionalsocialista: e il governo cecoslovacco è lauto

iiiaggiorinente restio a fare concessioni a questa mi-

noran/.a. ili una situazione simile. perchè le conce*-

‘ioni potrebbero molto facilmente assumere l’ap­

parenza di un asservimento alla grande potenza

vicina. Viceversa I ' identità esistente fra nazioual-

'ocialÌMiio e regime in (ìermauia tiene fissa inclut-

tallii niente l'attenzione del governo del Reich su

que-to problema minoritario, che acquista aspetti

'li earattere interno per il Keicli medesimo, sorpas­

sando i lim iti di una questione di irredentismo.

I na soluzione pacifica richiede molta pazienza,

inolia buona volontà, molto spirito di sacrifizio da

entrambe le parti. Richiede un ambiente calmo, più

•li quanto attualmente non sia.

(-he proprio sia dalla contesa tedesco-cecoslovacca

elle debba scoppiare la nuova guerra mondiale?

Rispondere si o no, sarebbe più effetto di voler in­

dovinare che di prevedere. (»li Stati del mondo in

questo momento sembrano piuttosto stare all erta

I mio contro l'altro , o gruppo contro gruppo; nes-

'iiiin mostra di volere o essere in grado di sopraf­

farne altri. Siamo in un momento di assenza di

egemonie. La guerra dovrebbe scoppiare sul punto

nii una nuova egemonia si ricostituisse, iniziata

•la essa per affermarsi o da altri contro di essa per

'ofW arla. Quel punto è prossimo o remoto? Nes­

suno può dirlo. Ma qualche governo potrebbe anche

rreilerlo vicinissimo a proprio danno o a proprio

vantaggio, e far scoppiare la guerra. Non sarebbe

^ prima volta che si commettono di questi errori.

Ma perche mai l'Inghilterra ha mandato Kuncimann

a Praga, per cercar di risolvere la questione ceco-

slovacca? Appunto perchè questa questione può far

scoppiare la guerra. Quando i governanti inglesi

dicono che l'Inghilterra vuole la pace, si può cre­

dere senz'altro che parlino sinceramente, e non r i­

petano un ritornello che ha sempre avuto corso da

che mondo è mondo. A parte il fatto che l'In g h il­

terra non è ancora armata come desidera di essere,

per e««a la conservazione della pace ha forse più

importanza che per qualunque altro paese. Qua­

lunque sia l'esito di una nuova guerra mondiale,

è più facile che essa abbia da perderci qualcosa

che da guadagnarci.

Se l'Kuropa centro-orientale è carica di minacce,

in compenso s'è interamente chiarita la situazione

nei Balcani, che fino a non molto tempo fa faceva

pensare molto male per il prossimo avvenire.

Il 31 luglio è stato firmato a Salonicco '

ordo

tra Bulgaria e Intesa Balcanica. Le due parti si sono

impegnale ad astenersi, nelle loro relazioni, dal ri­

corso alla forza, e la Bulgaria è stata liberata dalle

clausole m ilitari del trattato di Neuilly. e da quelle

relative alla frontiera della Tracia (zona demilita­

rizzata) stabilite nella convenzione di Losanna il 24

luglio 1933. L'accordo, in altre parole, riconosce la

parità giuridica e militare della Bulgaria con gli al­

tri stati.

Con la riunione della Piccola Intesa (Ceco-Slovac-

cliia. Romania. Jugoslavia) a Bled. dal 21 al 23

agosto, sotto la presidenza di Stojadinovie, primo m i­

nistro jugoslavo, è anche finalmente avvenuto eguale

riconoscimento per l'Ungheria. G li accordi relativi

non sono ancora stati pubblicati su richiesta della

Oco-Slovacchia, restando da definire questioni sulle

minoranze, di importanza fondamentale per l'U n ­

gheria. T ali questioni, per la Ceco-Slovacchia, sono

evidentemente connesse con la soluzione del proble­

ma sudetico, e si capiscono perciò le difficoltà che

hanno incontrate. Ma la Romania e la Jugoslavia,

paiono di-|M>ste. in caso di lungaggini, a procedere

ad accordi separati con l'Ungheria anche su questo

argomento.

Sono due confortanti esempi di soluzione pacifica di

contrasti pericolosi. K lasciano |>erciò ragionevol­

mente sperare che eguale soluzione possa essere tro­

vata per contrasti simili in altre zone di questa in ­

quieta Europa.

BERNARDO GIOVENALE

1*7