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rin to n tirà originale, furono sopraelevale e rag­

giungono ora i quattro e i cinque piani: in

e—e vivono addensate numerose famiglie die

vi aj>porlaroiio uli ada ttam en ti più svariati

alterando notevolmente l'aspetto a rch itetto ­

nico della -traila. Lo stato attuali* di questa,

ove da poco fu eseguita qualche necessaria

demoli/ione per risanamento, ci fa imm agi­

nare come dovevano essere le vie «lei quartieri

centrali di Torino -ul finire del ‘500 quando

le abitazioni insufficienti per l'aum en tata po­

polazione non erano ancora state sostituite

dai nuovi palazzi patrizi e dalle prime ca.»e

da pigione.

L a via Franco Bonelli a Torino è l'esempio

del successivo stadio di evoluzione di una

-trada medioevale: aperta nell'età di mezzo

presso Po rta Pu sterla lungo il lato noni delle

mura romane ebbe un andamento spezzato

contrastante con quello rettilineo delle altre

vie di origine romana. Chiam ata

anticam ente Contrada dei For-

nelletti era p riv a , pe rla> uapo si­

zione periferica, di importanza

per il transito ed ospitò, secondo

quanto narra il C ibrario. in a l­

cune case appositamente a p p i­

gionate nel '400 <■le donne di

partito e nel '500 anche il boja.

L e p rim itive casupole di questa

strada m a lfam a ta saranno state

al massimo a due piani, esse

furono in seguito sostituite sugli

stessi allineam en ti da alte case

da pigione che raggiungono ora.

come quella illu stra ta dall'O li-

vero in M iscellanea di Architet­

tura piemontese del Settecento.

circa ven tidue metri di altezza

p rivando così le abitazioni del

beneficio del sole ed elevando

tino a 5 quel rapporto fra l'a l­

tezza delle case e la larghezza

della via che in origine sarà c e r­

tamente stato di poco superiore

all unità. R a p p o rti così elevati

si riscontrano anche in a ltre

strade del nucleo antico ove gli

arch itetti che dal secolo X V I I

in poi lavo rarono al grandioso

rinnovam ento dell'edilizia to ri­

nese, creando negli ampliam enti

della c ittà vie larghe e piazze

ben proporzionate, costruirono

nelle strade romane, già ristrette

nel Medioevo, a lti edifìci distrug­

gendo la giusta proporzione p r i­

m itiva fra case e strada.

In questo periodo scompar­

vero anche le piazze medioevali

sostituite da altre così diffe-

nuta du ran te cinque o >ei >eeoli in qualche

strada dei centri di maggiore importanza e

p o lia m o agevolmente tarlo intrattenendoci

ad e lim in a re brevemente due vie c a ra tte ri­

stiche: la P rin c ip i d 'A ca ja a Pinerolo e la

Fran co Bonelli a Torino.

La prima congiunge, salendo con andamento

p r e to rile rettilineo e secondo la linea di mas-

sima pendenza, la parte ba>sa della c ittà con

il colle di San Maurizio ove -orge la trecen­

tesca dimora dei P rin cip i d 'A ca ja . In questa

parte alta, pi i lum inosa. a ld ine abitazioni

sono ili recente costruzione e differiscono da

quelle esistenti nella parte bassa. la più antica

di Pinerolo. ove abbondano le case trecen­

tesche e quattrocentesche fra cui notevole

quella così detta del Senato. A llo sbocco in

piano, ove la strada è larga circa 5 metri,

numerose abitazioni dai piani superiori spor­

genti su men-ole in legno, unico resto dell'ar-

CM«r<: Via S

m

Ciarpa —|«U *U Vi*a

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