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A L

B U I

O

« l illà aveva iniziato il mio viappio ili ritorno e nià

pensava a... ». Ma no!

<|

n«*->la luce. Ulti** «|ii«*>l**

c o m

*

intorno mi dUtrappono. mi fanno pen>are...

F «i* io »|M*}im*>'i i lum i?

«erivere al Imin? <rià

«•In* *crivere è iin'arlt* «iM-ura. »■ ancora il Imio...

O li

m

. i critiri «aranno lìiialtn«'iil«* -<

m

I«Ii~fa11i — »i

al Imio. al Imio non ri \«'«Iremo più e allora in potrò

in-ultare. rider»*, phipuare «li \oi (ulti «In* scrivete

con lino specchio davanti «■ -«irridete a voi >t*— i .

c cercate una grande ravom i"lian*a con uomini ce-

leltri. illuMri. \ i rammarirate di avere il nani «'«irlo,

•di ordii iro|i|>«i piccoli, ma ima fronte intelligente,

e liei «*a|»«‘lli crespi e Intimili : «di *i. io Ini una grande

personalità

«•li«* lesta. eli** iiitcllipeuza. ocelli

eqire—ivi. lincea elle parla. K allora, ridete a v«ii

•le—i. ma poi la carta liianca vi •paura e la prima

vi pesi in mano. ed i pensieri vi mhilauo -ni tavo­

limi di'tinliiialn. invano li rincorrete, vi •«-appailo.

•i confondono, dilepuant» in «pieiromlira. ili «pici-

l aii^olo. •otto il letto, dietro la porla. \ i compia­

cete della ìlice «* «h-l caldo, e peniate a «pielli elle

fuori prendono il fre«l«io e aulì «■•cliimeM «-he vivono

•lille nevi e dormono in letti fatti con cristalli di

•diiaccio: mentre voi siete •«■dilli in ima comoda pol­

trona. calila, e»! anche un ciucino vi fa «-«minilo •«ititi

il «*‘«lere. F. i liliri che vi •tanno intorno? "I ulti «tr­

inai letti e riletti. «* «pianto avete imparato da es»i:

vi hanno tutti parlato. e«l anche i più muli li avete

fatti parlare. Il tavolo vostro «'- il campo di batta-

•dia. i pro—i v«duini, i cartelli conquistati. vinti, oc­

cupali: dove ora vi sedete comodamente, mentre io

mi alzo e chiudo «pie>ta luce. Sconip-ire opni lume,

mi muovo neir«iinlira «*d ecctimi rmalmeiile nel mio

montiti, •ulti, a cantare col mio mondo. Ma no. non

vuplio co«i lirii't-amenle. ancora una |iicc«ila luce,

un 'ilio i>tant«*. tol^o una *i"aretta: ecco il cerino.

re«i»te. Iti •fr«*"«i più forte: una luce «lelmle e breve

— in (|u eiri'tan te pa—a tutta la mia vita. Senio un

fumo che mi circonda e mi accarezza. nell'oscurità

brilla «(do la liracetta di una sigaretta che si spe-

pnerà.

I.a sigaretta è finita, •rhiaccio la cicca tra due dita

senza liruciarm i. cerumi al huio. e la penna non mi

M

. fa

IÉM

éììn

.....

•erv«-. Scrivo >

11

1 tavolo.

>11

i libri. sul lampadario,

mi inebriti, e sedilo la forma del tavolo, e "in per il

pi«*de. poi sul pavimento, e mi lra*eim». in periodi

Inumili, senza fine, e continuo

c o m

.

senza più rito r­

nale daccapo, e senza pensar»* ai punti, e neanche

rin ch iii'trn mi serve. I na lunpa •eia fo«forc*cente

mi illiiiniiia la •traila, e •culo, senio ciò clic •erivo.

mm h-pp»! più panile, ma •culo la v«n-e che utili

parla, mi trascina, e mi dà rim p rc—iniie «li avere

f«‘riiia la penna «* d ie il montiti "inorili mi di e—a.

m laiidn in "irti, •eunando i eoulineiiti. e inni teme

"li abissi. i mari e le foreste, tutto •corre veloce

la terra cammina cammina, io s«»n«i fuori e sento

la mia punta, tutto pa»sa e si sepna «ia solo, Piccoli

uomini, li vetiti menare la vita in «cabile cliin-e. tra

fumi e luci verdi, in bacini tl actpia avete posto pic­

coli pallep"ianli illum inati, che procedono, urtano

la mia penna e utili si fermano, vanno •icuri avanti,

•caricano la biro mercanzia, e pirano intoniti a «fnel

bacino chiuso. Qualche cosa mi ronza intorno alla

penna, •embra una zanzara -

11

1la «piale vi siete ar­

rampicati p«-r vedere «li più. ma non r«-*i-t«- quella

•pecie d'inselto che vi porta nelTacipia. Hattajrli«* e

puerre voi fate. brici«de che -i illum iuanti e •coin-

paiomi. urtano la mia penna •euza •comporla, inni

fa calibi, il fuoco vostro. Kitornate guasti nelle vo­

stre scatole •tanclii di combattere, e allora dormite:

ma tutto scorre e ritornate sotto la mia penna, pio­

vani forti, avete cambiatt» ve«te e colori, ma io v«

li romisrti. •iete quelli: piccoli uomini di cera nelle

scatole «li cartone.

lo pilitico con voi e non mi vedete, non mi •entite.

con la mia penna non vi urto nè vi urterò: e •e

anche vi urta—i. al buio mm ci riconosciamo e pro­

cediamo innanzi.

Colla mano Ini urtalti un ta«t«*. «di. che disdetta,

maleili/.ioue alla modernità — questo è il propresso,

(tra mi •iete tutti innanzi, ridivenuti tutti prandi,

io mi raccolpo

mi

me stesso e taccio, mentre voi c«m

toplie. pe-ti e paramenti mi condannate e in una

•cattila chiuda mi ripetiate.

MAIL TOM.