

S T R I N A D E L L A P O E S I A
(a cur a di EZ I O SA I NI )
A N G E L O B A R I L E
/■' milii mi Uhi Mila, in Liguria. il IKHH. Il suo univo è un solo volumi’ ili im i. Prima-era. edito /ire.«.<« « ( ir coli .
Ma ora ne hn pronto un arcando ( il m i firobnbile titolo mira: In braccio al sereno). ili cui iliitmo qui alcune delicate prim ilìr.
t onfesso ih amari■la suo fioriia; r /irrriò ho voluto rhr qursio accorato rantorr fosse compreso nrlla bilia collana di lirici
che questa I rim iti va unrndo armoniosamente.
girila sua ftaniti ritrovo curattrri ili limpidezza. ili genuinità. ili onestà. rhr tanto raramrntr sono riuniti in un solo
autorr.
I.a lirica ili llarile è sofiratutto casta,
h.ilè questa una nota caratteristica, tale ila commuoì’rrt sftesso e da suscitare
Vero umore.
I onsiilerate la fiorsiu N i tu mio ciclo: una cosa freschissima, filtra, nuova, (om prende vrrsi agili e leggeri, espressioni
ili fmrticolare felicità, come qursta: lacrima.
lid ia festiva dcU'anima .
Oppure Nascita: essa vi farà ricordare quel I.amento |«*r l.i figlia «lei |ie*rulorc rhe leggrstr nel mio Panorama «Iella
|MM'»ia italiana d'oggi.
>i terma presente dunque questo pittiti guidato dall'innato suo buon gusto, rgli hn preferito la qualità alla quantità.
I a esente fierciò dalla facile critica rhe può colpire molti autori lirici di oggi, i quali disperdono enrrgir in una schiera
di creazioni, in cui risaltano anche tropf
hi
Itene la fretta. la mancanza di lima, r di ri/irnsameiitn.
Ilarile r un /to' nel mio cuore, anche,
h.ilin mi auguro schiettamente rhe unrhr voi imfioriate ad amarlo. Sarò con
tento allora come ili un'ofirrii brllu apftrna compiuta.
S U I T I M IO l I H O
|\ ( I l U S A
Mio -angue clic «liradi.
ora •'arm idc il laui|Mi della lacrima.
tìulia fc-tiva dcU'anima. Poco
■ li quel clic \rdo. clic odo. la muove
come da 1
11111
:! alle ciglia. Parole
vaganti a nidi ili mu»ica: vi-i
che già mi luggono a iim iiai'iiii. \ \oltc
fanciulle in luce mi passano allato.
lontanando camminano ingrandite
e qua-i sciolte ndl'um ido sguardo.
Anche un urto più mite:
r salgo a questo pianto impreparato.
Sri tu mio cielo.
cielo ancora inofleso
di là da questo che morte liti chiude.
che mi la n a g g i il tuo imo sereno.
(.anco già di lirume.
ti sento nrlla lacrima frlicr.
cirlo paziente. o mio ultim o »enn
rhr rrrto ancora m 'asprtti. Im provvisa
l'anima lirilla a somma lurr. un fresco
mi \irnr agli occhi rallegrati r il mondo
imparadisa.
A I N GIOVANE
Non ti lasciò fermare
al mio gomito d'ombra la tua lurr
ancora in -pirna.
giovanr al qualr I
mi
sporto
l’arbusto ferito drlla mia mano.
ti ho dato tutta la mano, r tu l'hai
srntita apprna.
Oh. l’hai srntita come unti rhr turriti
a volo. passando. il bianco di una tastirra
Ti cercò un suono franto,
la voce lesa drl rombo sommerso
rhr ti sarebbe affluito in un canto.
Tu a una riva »rvrra
andavi, colo come in un deaerto.
Sono entrato e mi ha visto
l’angelo amico delle mie domeniche,
l’angelo orante al c imo deH’Epistol •
Mormoro appena in silrnzio: Perdono
e l'augclo mi è accanto
apre l'ali in un manto
copre di luce quel che mi fa tristo.
NASCITA
l divi a un tratto le onde
che il mare guida
alla tua casa come a una carena:
incantavano il cuore della notte.
Tu le udivi, e con te la tua compagna,
dai vostri accrsi rrrm i. S'apriva
rom r a una focr nel giu-to respiro
il vostro -annue. mareggiava l'anima
-enza più riva. Ora vi giunge il figlio
di quella vena.
O
chiaro
filo di luce dalle rierhr grottr.
I.a più notturna drllr vostre orr
ritremerà sigillata in un giglio.
Prova già il srno la madre, rhr spia
il suo prso. r l'allevia su la prima
alba l'ala drll'angrlo.
Tu vai.
rhr anm ra sogna.
««do prr la tua strada rhr balugina,
r andando strappi una manata d'rrba.
zufoli un'aria, r divaga. Non »rnt)
più il fiato, d vischio drlla notte. Puro
guardi nascere il giorno alla marina.
In compagini d'un bri verso
ora rammino solo e Irggrro.
forar ho strappato un ramo sincero
nel bosco dell'univervi.
l a
prossima “ Vetrina
ddla poesia „ ta ri
dedicata a inediti di Renzo
1
-aura
do
.
M