

bliche e private hanno permesso di soddisfare
in parte la tendenza, manifestatasi in Con
siglio comunale all'epoca dell'approvazione del
piano, di destinare tu tta l'area a giardino od
a parco pubblico.
Il piano dell’ing. Chevalley non compren
deva la zona dello Stadium del quale si era
iniziata in allora la fabbricazione. Per questa
zona sono state bensì indicati nel piano del
1920 degli allineamenti di massima, come ri
sulta dalla cartina riprodotta, ma essi non
consentirebbero una buona lottizzazione e fab
bricazione dei terreni, nè rispondono alle ne
cessità sentite di case d'abitazione. Occor
reva pertanto studiare un nuovo piano che
tenesse conto degli interessi del patrimonio
comunale, delle esigenze della viabilità, ma
sopratutto della necessità di creare un insieme
architettonico intonato alla zona signorile della
parte già fabbricata della stessa ex piazza
d ’armi. La sistemazione urbanistica dell’area
che la demolizione dello Stadium rendeva dispo
nibile per la fabbricazione, si presentava per
tanto come un problema molto importante e
la Podesteria decideva di affidarne lo studio
ad una Commissione speciale composta di per
sonalità artistiche e tecniche di indiscussa
competenza.
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Nel 1937 la Commissione esaminati studi
e proposte diverse pervenute alla Città, esclu
deva la soluzione di destinare a villini la zona
centrale dell'area, ritenendola non convenient
e consigliava una soluzione intonata a criteri
urbanistici completamente diversi da quelli
ad o tta ti per la parte dell’ex piazza d'arm i
fabbricata.- Proponeva infatti la formazione
di un vasto piazzale, coordinato a quello Duca
d ’Aosta, per tu tta la profondità dell’area da
corso Vinzaglio al corso Castelfìdardo, piaz
zale da sistemarsi a giardino onde lasciar sussi
stere la visuale delle Alpi.
Le nuove costruzioni venivano previste del
l’altezza di 7 piani consentendo una maggior
altezza soltanto sulla fronte del nuovo piaz
zale ed all’angolo di questo con il corso Yin
zaglio dove si riteneva opportuna la costru
zione di due edifici dominanti con la loro
maggior altezza tu tti gli altri. Concetto fonda-
mentale di tu tta la soluzione doveva essere
un ’armonica sistemazione totalitaria dell'in
sieme della zona, con unità architettonica ed
esclusione dei cortili chiusi.
I progetti allestiti in base a tali concetti
vennero sottoposti alla Commissione che pro
pose di chiudere alquanto la piazza verso il
corso Castelfìdardo portando in avanti le masse
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lei fabbricati laterali corrispondenti all’ultimo
'olato e dotando i fabbricati stessi di portici,
nonché di conservare la continuità alle vie
.olii e Morosità, prevedendo in corrispondenza
li esse degli ampi viali alberati, e di prolun
gare il corso Arimondi limitandone però la
arghezza a m. 18.
In base alle osservazioni e conclusioni della
-uddetta Commissione il civico Servizio tecnico
lia proceduto alla redazione definitiva del pro
getto fissando le norme edilizie relative.
Verso la fine del 1937 la Commissione appro
vava il piano di fabbricazione definitivo per
a zona ex Stadium. Esso risulta chiaramente
lai disegni e dalle fotografie riprodotti. T u tte
e costruzioni sono a cortile aperto, con fab
bricati a schiera disposti nella direzione nord-
»st sud-ovest. I quattro fabbricati d ’angolo
prospettanti il piazzale ed i corsi Vinzaglio
Castelfìdardo sono previsti dell’altezza di
10 piani per tu tta la fronte dell’isolato verso
11 piazzale. I fabbricati centrali p rospettanti
ulla piazza costituiscono semplici te sta te di
orpi di fabbrica a 10 piani collegati a due a
due da bassi fabbricati a 2 piani f.t. in corri-
pondenza dei cortili. Questi fabbricati sono
ollegati mediante cavalcavia a portico con i
corpi di fabbrica situati agli angoli del piaz
zale, assicurando così la continuità delle fronti
anche in corrispondenza dei viali alberati tr a
versali della larghezza di m. 27 situati in
a>se con le vie Colli e Morosini.
La chiusura del piazzale verso il corso Castel-
tìdardo è rappresen tata da un portico di colle-
lamento dei fabbricati prospettanti il corso
«tesso.
In corrispondenza di questi fabbricati sul
fondo del piazzale sono previsti dei negozi per
opperire alle necessità della zona che ne è
quasi completamente priva.
Verso i
corsi Peschiera
e
Montevecchio le
testate dei fabbricati a schiera di
7
piani f.t.
sono
collegate a due a due, in corrispondenza
delle
aree interne, con bassi fabbricati a
2
piani f.t. Sul prolungamento del corso Ari
mondi, della larghezza di m. 18, le aree interne
ono
chiuse sul filo della via mediante sem
plici
cancellate. All’angolo del piazzale con il
corso
Vinzaglio
è
previsto un particolare mo
vimento
architettonico di masse in corrispon
denza dei due corpi di fabbrica laterali al
piazzale, dell'altezza di 12 piani, alquanto arre
trati rispetto al filo di fabbricazione del c o n o
Yinzaglio e del nuovo p ian a le. Per la siste
mazione di questo è prevista la formazione di
un grande giardino con tappeti erbosi e grande
fontana centrale; due alberate doppie per
metteranno la formazione di zone ombrose e
di campi di giuoco pei bambini. Le norme
edilizie relative alle costruzioni d a erigersi
sui singoli lo tti prevedono la sistemazione a
giardino delle aree interne e la divisione delle
proprietà con siepi vive. Nei cortili non sarà
consentita la costruzione di autorimesse se non
sotterranee. Le facciate delle singole costru
zioni dovranno armonizzare fra loro non sol
tanto isolato per isolato ma nell'insieme delle
fronti prospettanti la piazza, i corsi e le vie
in modo da costituire nel complesso un’unità
architettonica ed urbanistica. Per ogni isolato
i fabbricati dovranno avere uguale altezza con
ricorrenze di piani e di cornicioni; l’architet
tu ra delle fronti verso strada sarà d ’obbligo an
che per le facciate prospettanti le aree interne
Il piano terreno ed il 1° e 2° piano di ogni
edificio dovranno essere rivestiti di pietra natu
rale pregiata. La profondità delle maniche
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