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densità, dal grado igrometrico e dall'azione mecca­

nica e termica della sostanza stessa utilizzata.

In quanto alla densità in genere si cerca, nella pre­

parazione delle nebbie medicamentose, di usare so­

luzioni isotoniche, che non provocano azioni vivaci,

sono perfettamente tollerate e hanno azione seda­

tiva. specialmente nelle forme infiammatorie recenti

e su mucose sensibili.

Le inalazioni o polverizzazioni o nebulizzazioni

vanno distinte in

umide

o

secche

e

individuali

o

collettive.

Le inalazioni

umide

sono soluzioni medicamentose

suddivise in piccole gocce in modo da formare una

nebbia sospesa nell'aria. Per fattori meccanici e ri­

flessi, come le dimensioni relativamente grandi delle

gocce sospese nell'aria, la divergenza delle parti-

celle acquose all'uscita dall'apparecchio, la dire­

zione in linea retta impressa al getto, l'angolo che

forma la bocca con l'asse laringo-tracheale, la ten­

denza a chiudersi dell'istmo delle fauci e l'involon­

tario istintivo restringersi della glottide durante

l'inalazione, questo tipo di inalazione ha un limi­

tato potere di penetrazione nelle vie aeree profonde

e la maggior parte o la quasi totalità delle particclle

medi •amentose si arresta nelle prime vie aeree.

Le inalazioni

sei'che

o

asciutte

sono formate dalla

suddivisione delle sostanze medicamentose in goccie

minutissime (cristalli finissimi di 3-4 micron) senza

tracce apprezzabili del solvente ( Bilancioni).

Questo tipo d'inalazione e per la polverizzazione

in particelle molto più fini e perchè di solito non

provoca l'insorgenza nei primi segmenti respiratori

di riflessi fastidiosi ed ostacolanti la penetrazione,

dalla maggioranza degli autori si ritiene penetri pro­

fondamente >*in nei più riposti anfratti delle vie re­

spiratorie.

La scelta del genere dell'inalazione, umida o secca,

a getto diretto o in ambiente libero, dipende dalla

natura, dalla durata e dalia sede dell'affezione.

Le inalazioni e>plicano anche azione meccanica sulle

mucose delle prime vie respiratorie, asportando se­

crezioni. eventuali essudati e detriti epiteliali, de­

tergendo i dotti mucipari dei follicoli e le cripte

tonsillari. Questa azione meccanica sul muco e sui

secreti patologici, naturalmente coadiuva l'azione

specifica farmacologica del medicamento.

L'umidità dell'aria respirata impedisce il prosciu­

gamento delle mucose su cui agisce, determinando

un sensi» di umidità e di freschezza e favorendo la

fluidificazione e l'espulsione delle secrezioni. L'ap­

porto di acqua accelera lo scioglimento dei secreti

patologici specialmente se la condensazione si verifica

quando viene a contatto con le mucose (Christen).

Invece l'inspirazione di polveri secche determina

una sottrazione di acqua che può costituire, in certe

malattie, un importante scopo terapeutico. Il getto

umido si arresta nel primo tratto respiratorio, de­

positandovi le goccioline della nebbia medicamen­

tosa. mentre il getto asciutto penetra più in pro­

fondità.

Importante è la

tem/teratura

soprattutto nelle ina­

lazioni a getto diretto.

Sulle prime vie respiratorie le inalazioni fredde

hanno azione tonica rinfrescante, mentre le inala­

zioni calde determinano iperemia attiva, accelerano

il ricambio locale, stimolano la funzione delle ghian­

dole mucipare ed attenuano la virulenza dei germi.

Invece nelle inalazioni piofonde, secche, la nebbia

qualunque sia il grado termici» iniziale, lungo il per­

corso tende ad equipararsi con la temperatura del­

l'organismo. In genere le inalazioni tiepide sono

indicate nei catarri acuti faringo-laringei, le fredde

nei catarri cronici con ipertrofìa della mucosa; le

calde e caldissime nelle forme atrofiche.

Importante, durante le sedute inalatone, praticare

respirazioni ampie e profonde che oltre a miglio­

rare la respirazione polmonare ed attivare la circo­

lazione sanguigna degli organi respiratori, con

l'espirazione influiscono sui secreti normali e pato­

logici delle vie respiratorie, rimuovendo il muco e

favorendone l'avviamento e l'espulsione verso gli

sbocchi respiratori.

M

e t o d i

ed

a p p a r e c c h i

.

Sono stati ideati per tali cure molti apparecchi di

cui una gran parte è ormai caduta in disuso. Sono

da ricordare: il sistema d'immissione di sostanze

eteree in un recipiente di acqua bollente per respi­

rarne i vapori che se ne sviluppano, l’inalazione

coi foglietti di carta bibula o con un vassoio metal­

lico riscaldato con la fiamma, il polverizzatore pneu­

matico a doppia palla di gomma di Rirhardson,

l’inalatore italiano Deca con il dispositivo di tubi

di

Bergaon.

le ma«chere per inalazioni protratte e

continuate (nelle bronchiti putride e nelle bron-

chiettasie: Curschmann, Ruata, ecc.), l’inalatore a

M