

|tazione «li grassi, i recenti provvedimenti stabiliti
dal Governo per la battaglia dell'ulivo.
ISenza tener conto del consumo degli olii vegetali,
[necessitiamo in media annualmente di
q.li3 ini-
Elioni
360.000 di olio d'oliva : ne produciamo intorno
[ai 2 milioni di quintali e ne esportiamo 139.000 in
liiiodo die si ha ancora una fortissima importazione
(impari alle nostre possibilità produttive. Di qui l'in-
Iteiisificarsi dell'azione statale che, attraverso gli or*
LanUmi competenti, indice dei concorsi uazionali
nilla falsariga di quanto si sta già facendo da alcuni
anni
per i! grano. Si tratterà di migliorare gli uliveti
•Utenti, i sistemi di oleificazione, di impiantare
nuovi oliveti e ricostruire i vecchi, di curare l'in*
ne.'to degli olivastri e la trasformazione dei terreni
hlivastrati. A questa battaglia il Governo contribuirà
[un 35 milioni in cinque rate ripartite nel quinquen
nio 1939*43 principalmente per la trasformazione
|ei terreni incolti e l'innesto degli olivastri, e per
milioni per finanziare i concorsi nazionali e pro
linciali per l'incremento dell'olivicoltura,
questa battaglia sarebbe utile — a austro avviso
che concorressero non solo gli agricoltori metro*
ulitani, ma anche quelli della Libia, perchè questa
jrra ha immense possibilità sia per l'impianto di
|uovi oliveti, specie per le zone collinari, quanto
rr la consociazione degli olivi ai seminativi nei ter*
Itori mantenuti ad agricoltura seccagna.
■vari altri risultati dell'annata agraria sono stati in
ìnere buoni. Nella produzione granaria siamo
|unti a
q.li80.561.670 con un indice di resa uni
ria di ben 16 quintali l'ettaro. Occorre però per
o rare ancora molto anche in questa battaglia per
pungere quei 100 milioni di quintali annui ne*
|^ari a creare riserve sufficienti per gli anni di
ìnor produzione. Poiché nello scorso anno la no*
ra importazione di frumento fu ancora rilevante,
|Governo Fascista continua a rivolgere le più at-
nte cure in questo campo perfezionando l'attrez*
lura degli ammassi ed emanando tutte quelle
|rnie atte a creare sufficienti riserve. A tale scopo
n«»appunto state date quelle disposizioni — en-
in vigore fin dal 1" dicembre — per l'adozione
Importune miscele nella panificazione.
| netto
progresso
so
ut* pure la produzione cereali*
(una
cifra: aumento nel raccolto del riso sul*
ano
precedente
di
oltre il
6,65 %),
quelle degli
P e
delle frutta, e quella delle fibre tessili. Tra
pi* ultime,* molto bene sono andate le culture
I* ca»apa
e del lino, come pure un confortevole
[UPP«
ha avuto il cotone. Insignificante invece
è
per i. nostri bisogni la produzione dei semi
mentre in regresso sono apparse — per varie
principalmente quelle della barbabietola
N* vite.
•
«ica autarchica deve, in fondo, conciliare in*
contrastanti, deve cioè, trovare un nuovo giù*
ilibrio tra le necessità della difesa dello Stato
benessere nazionale.
Per lo spostamento dei limiti ddl'equilibrio entrano
a questo punto in ca npo la tecnica e la scienza. Ed
il Duce, inaugurando appunto la nuova sede del
Consiglio Nazionale delle Ricerche — alla cui pre
sidenza è stato chiamato il Maresciallo Pietro Ba
doglio — mise in rilievo l'importanza di questo or
ganismo quale potente strumento ai fini scientifici
ed autarchici, indipendente dall'industria senza es
sere un'accademia. Suo compito è il coordinamento
della scienza con la tecnica e l'attuazione di tutti
quei mezzi atti a garantire una sempre maggiore
autarchia dell'intelligenza italiana.
In tutti i campi è un fervore di iniziative ed una
nobilissima gara nella ricerca di nuovi ritrovati, di
nuovi perfezionamenti, di nuove materie prime atte
a sostituire quelle finora importate dall'estero.
A fini autarchici-è stata vietata l'esportazione del
piombo e dello zinco in pani e rottami e delle loro
leghe. Intensificata è stata la produzione dei mine
rali di alluminio e l'impiego delle leghe leggere.
L'I.R .I. ha assunto una nuova organizzazione in
funzione della politica di indipendenza economica,
e ad alcuni organismi industriali sono stati elevati
i contributi annui o il capitale sociale.
Soddisfacente la produzione carbonifera italiana.
Nel solo bacino dell'Arsa — il più importante del
Mediterraneo — si sono estratte nello scorso ann"
oltre
9
mila tonnellate di carbone, dando lavoro a
6.500 operai.
La nostra produzione autocarburante annua ha or
mai raggiunto circa gli 800 mila ettolitri con un
impiego di 150 milioni di lire. Saggia è a questo
proposito la disposizione che stabilisce per gli auto-
servizi l'impiego di nafta, gas naturali, gassogeni a
carbone vegetale o legna, alcool metilico. Si può cal
colare con ciò che oltre 7.500 saranno, entro i primi
giorni di febbraio, gli autobus dei servizi urbani ed
interurbani che si sottrarranno al consumo di car
burante straniero.
Poiché nessun programma autarchico
è
attuabile
senza aver a disposizione rilevanti quantità di ener
gia. sono stati fatti nuovi impianti idroelettrici e,
con una provvida legge, lo Stato si
è
munito del
mezzo adatto a controllare e potenziare più vigoro
samente questa produzione della quale possiamo es
sere particolarmente ricchi.
Salvo alcune oscillazioni di carattere stagionale, la
tendenza in questi ultimi mesi dell'attività indu
striale, appare nettamente ascendente: secondo gli
ultimi dati, l'indice generale della produzione indu
striale (che si
è
abbassato in modo impressionante
negli Stati Uniti, in Francia ed in molti dei prin
cipali Paesi)
è
risultato nel novembre 1937 di 115,2
mentre nel corrispondente mese del '36 fu solo di
102,7 (base 1928: 100).
Importantissima nel momento presente è pure la
piccola industria perchè i piccoli sforai, sommati —
come ebbe a dire recentemente il conte Volpi — ri
solvono i maggiori problemi delTeeonomia nano-
naie. Ed alTnopo è in cono un’opera di potenzia-