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IL CENTENARIODELLA “SOCIETÀ DEGLI ASILI,,

O r «'*il secolo — e precisameli tt* nell'agost«> del 1H38

— dopo ‘tildi, elaborazioni e dovuto consenso «li

S. M. il Ke Carlo Alberto, «or.'»* in Tnrin» la « So­

cietà defili Asili».

(gualche « -ala di custodia» già funzionava per ini­

ziativa privala: già erano sorti i primissimi Asili,

per virtù di cittadini

benemeriti — i Mar­

chesi di Barolo e doliti

di Masino — : ma era

ancor poco, perche ba­

stassero al hÌMigm» del­

la cittadinanza.

Pullulavano per le -tra-

<le, per le piazze, pei

giardini i piccini incu­

stoditi. lieti di aria c

di sole, in piena liber­

tà. .'fidando

inconsci

e

ridenti disgrazie e pe­

ricoli non infretpienti

— ahimè ! — «li cui la

cittadinanza si doleva

a ragione.

Per raccogliere

ua fl­

it (lata custodia i burn­

ii bini poveri che ilife l­

li tono di cure (lei fieni­

li tori; /ter tenere buon

a g o v e rn o d e lla lo ro

« /persona affinchè ere-

« senno sani e gagliardi

« e premiano abito di

« nettezza: per dar loro

u idea dell' ordine e del-

u l'obbedienza

» occor­

reva tutti raccogliere e

disciplinare in locali

adatti e in scindette apposite. Il problema di ordine

.-ociale interessò le maggiori personalità «lei tempo,

dalle quali infatti fu preso in Utudio ed esaminato

con vero amore.

I n accolta di persone incigni, con a capti il conte

darlo Boncouipagni e il conte

B

ciimi

di Cavour, «i

recarono a Kivarolo Canavese dove studiare l'ordi­

namento dell a-ilo aportiano colà istituito dal filan­

tropo Maurizio Farina e di cui molto «i parlava ( 1).

II risultato di tale vi«ita fu di «

-Indiare

e risolvere

« il problema dell'educazione deU'infanzia con

« aprire «cuolette. raccogliere fondi |»er mantenerle.

« nominare maestre, provvedere al materiale didat-

•I >l na Upidr n rlli (a m iti drll'A-iU a Ki\aruki ricorda IVtm to.

« tico, derrate, oggetti di vestiario e combustibile

uper il riscaldamento ».

Fd ecco sorgere la prima amministrazione curata da

insigni personalità; modesta per l’inizio ma grande

per intenti, presieduta da un Boncouipagni. ammi­

nistrata da un (lolite tli Cavour, futuro ammini­

stratore delle finanze

dello Stato.

Il conte Boncompagni

scrisse e pubblicò nel­

l'occasione un libro che

trattava dell educazione

morale e intellettuale

del bambino; libro ap-

pezzatissimo che sortì

1effetto voluto dall'Au-

tore. di far conoscere

l'importanza del pro­

blema suH'educazione

del popolo e di far in­

teressare tli ciò i citta­

dini tutti.

Onde iniziative per

nuove provvidenze e

lasciti e legati da pri­

vati e da Futi i cui

frutti si scorgono ancor

ffc'MM

'V r 1*

Accanto al conte B«»n-

coinpagni. nominato

Presidente «iella Socie­

tà. erano a Consiglieri

il Conte di Cavour,

Sclopis. Bonafous, A-

porti. Farina, C. Al­

fieri. K. D*Azeglio, Pi-

nelli, Cadorna. Prova­

na ed altri.

A cura della nuova, benefica, alacre Società sorse

il primo Asilo nei pre:»si di Borgo Po a cui ne se­

guirono altri che furono accolti dalla cittadinanza

con vero plausi» e che formarono incentivo per altre

iniziative del genere, non pure in Torino, ma al­

tresì in altre parti d'Italia.

Cospicui legati vennero via via ad assicurare la vita

economica della Società. Si contano a centinaia

i

benemeriti oblatori fra

i

«piali

si

notano nomi cari

e venerati. Il conte Camillo

Benso

di Cavour, in

testamento segreto, volle legata alla S«»cietà la

somma di L. .SO.fìOO. con la «juale fondare un Asilo

nei pressi della sua abitazione a Porta Nuova.

L'Asilo esiste tuttora fiorente e porta il suo vene­

rato

nome.

S. E. Il conta Carte Boncom pagni di H antallo

prim o t ratidanta M ia « Socitta dotti A lili • aorta In Torino noi ItJS

«