

Cinquantanni di vita
della Scuola pratica di Elettrotecnica
“ ALES SANDRO VOLTA
”
d i M A R I O B R U N E T T I
Torino, che ebbe la ventura e la gloria di annove
rare fra i suoi docenti Galileo Ferraris, è stata fra le
prime città d’Italia in cui l'elettricità passò dalla trat
tazione puramente scientifica alla applicazione pra
tica. I pionieri della elettrotecnica, fra cui numerosi
furono i torinesi, subito compresero che, più che per
ogni altra scienza applicata, occorreva ai suoi tecnici
ed operai una somma di nozioni non acquisibili con
la semplice pratica di officina.
Il rapido sviluppo assunto dalla nascente nuova in
dustria in Torino e nelle valli piemontesi, ricche di
forze idrauliche, fece perciò sorgere spontanea l’idea
di fondare una scuola in cui la pratica si accompagnasse
alla scienza opportunamente divulgata da ingegneri e
tecnici tratti dalla stessa industria elettrotecnica.
I
primi atti per l'istituzione in Torino di una scuola
avente scopo di formare abili operai elettricisti, pra
tici nei vari rami di specializzazione dell’industria elet
trica, risalgono al 1901. In tale anno King. Emilio
Mareneo, con una sua pubblicazione, richiamava l’at
tenzione sull’importante argomento. Il 7 gennaio 1902
il senatore Secondo Frola, su iniziativa del cav. Alessio
Capello, costituiva una Commiisione Esecutiva pro
motrice per la fondazione di una scuola Popolare di
Elettrotecnica.
Di tale Commissione, presieduta dal senatore Frola
fecero parte, con Marenco p Capello, Cesare Ferrerò
di Cambiano, Teofilo Rossi, Gt|ido Grassi, Lorenzo
Ferraris, Carlo Federico Bonini, Effren Magrini, Ora-
zio Parca, cui si aggiunsero Roberto Cananei, Enrico
Segre, Vittorio Tedeschi ed Ettore Thovez, nominati
dall’Associazione Elettrotecnica Italiana.
La Commissione otteneva l’appoggio e l’aiuto del-
l’Amministrazione Comunale, della Provincia, della
Cassa di Risparmio, dcU’IsQtuto di S. Paolo, della
Società Elettricità Alta Italia, della Società Piemon
tese di Elettricità, dell'Associazione Elettrotecnica Ita
liana e di numerosi altri End e privati cittadini.
La Giunta Municipale di Torino, il 23 gennaio 1902,
deliberava di concedere ? "
nda Scuola Popolare
di Elettrotecnica una parte del fabbricato detto Fontane
di Santa Barbara, nel corso Regina Margherita n. 128,
assumendo a proprio carico le spese di adattamento
dei locali, e di concedere l’uso gratuito della forza
motrice necessaria per l’azionamento delle macchine
elettriche occorrenti all’insegnamento pratico.
La deliberazione della Giunta veniva approvata dal
Consiglio Comunale di Torino il 17 febbraio 1902,
essendo Sindaco il senatore aw . Alfonso Badini Con
fatomeli.
La Commissione Esecutiva Promotrice intanto
preparava uno schema di Statuto e di Regolamento
didattico, che furono approvati nella prima adunanza
del Consiglio Generale dei Soci, tenutasi il 13 aprile
1902 presso la sede dell’Associazione Elettrotecnica
Italiana; provvedeva aTallestimento dei locali, al ma
teriale scolastico e didattico, alla attrezzatura dei labo
ratori, al macchinario. Infine, trasformatasi in Consiglio
Direttivo, procedeva alla nomina del Direttore della
Scuola nella persona ddl’ing. Alfredo Rostain e degli
insegnanti, e la sera del 3 gennaio 1903 il Presidente
senatore Secondo Frola, alla presenza dei rappresen
tanti degli Enti fondatori e di elette personalità, pro
nunciava il discorso inaugurale, parlando delle alte
finalità tecniche e sociali della Scuola ed auspicando
per essa il migliore e più fecondo avvenire.
Da quell’onnai lontano inizio di secolo la Scuola
Popolare di Elettrotecnica, pur evolvendosi con il pro
gredire degli studi e delle scoperte, è sempre rimasta
fedele al suo scopo fondamentale di fermare operai
elettricisti spedalizzati. La tua primitiva denomina
zione fu mutata in qudla di Scuola Pratica di
Elettro*
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