Table of Contents Table of Contents
Previous Page  442 / 869 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 442 / 869 Next Page
Page Background

parte puramente tipografica, sia per quel che ha tratto cogli

dementi estrinseci <U1 libro: qualità della carta, formati,

legature, ecc.

L importante raccolta della Biblioteca Civica, sconosciuta

anche ai più autorevoli studiosi del Bodoni, mai citata nelle

bibliografie — sebbene, come si e detto, fra le p iù com­

plete e belle — era pervenuta al Comune nel

1859

, e solo

nel

18^6

un decreto del Sindaco la assegnava definitiva­

mente alla Biblioteca Civica.

A chi appartenesse prima di passare di proprietà del

nostro Comune non è dato di sapere. Il De Lama, amico e

biografo del Bodoni, nel

1816

non registrava che undici

raccolte e neanche tutte complete. Ecco l'elenco dato dal

De Lama

1

) Il principe Eugenio. Viceré d'Italia;

2

) G ioa­

chino Napoleone. Rè di Napoli; ì) la città di Saluzzo;

4) L'avv. Vincenzo Jacobacci;

5

» Il signor Gaetano Zigliam .

6)

11

De Lama;

7

) Il celebre incisore Rosaspina, da questi

di poi ceduta al Re di Napoli; 8) Il signor A lbatri, piemon­

tese. funzionario del Governo francese nel Ducato di Parma;

9

) La pubblica Libreria Parmense;

10

) II signor Antonio

Pasini;

11

) Il signor Francesco Baroni. Queste due ultime

raccolte, particolarmente ricche di fogli volanti, erano state

ordinate dal torinese Giuseppe Delmastro. magazziniere del

Bodoni.

Si ha ragione di ritenere che proprio una delle due

ultime sia quella offerta in vendita nel

1859

dal signor

Federico Pezzi, libraio in Torino (via Po, Palazzo dell'Uni-

versità) al Municipio di Torino.

Il Vice Sindaco Baricco. scrittore di memorie torinesi,

ne riferì al Consiglio Delegato (Giunta) nella seduta del

26

novembre

1859

invitandolo a non lasciar sfuggire la

propizia occasione di costituire un ricco nucleo di libri per

la fucura Biblioteca civica — a cui già fin da allora si pen­

sava — libri che appunto per le loro peculiari qualità dove­

vano ritenersi un vero monumento di gloria piemontese

Il Consiglio delegato si associò in massima all'idea del­

l'acquisto. ritenendo che fosse, oltre che doveroso, anche

proficuo per la Città raccogliere l'opera di un illustre pie­

montese. Desiderando tuttavia di essere perfettamente illu­

minato sullimportanza della raccolta stessa, incaricò i Con­

siglieri Baricco, F. Sclopis, P. Agostino e V Bersezio di

esaminare collegialmente i volumi della raccolta e di trat­

tarne il prezzo, riferendo concrete proposte al Consiglio

Comunale.

II

30

novembre e cioè dopo soli quattro giorni, la Com ­

missioni- presentò l.i relazione richiesta; in cvs.i, dop i ,i\er

brevemente lumeggiata la figura del Bodoni, si dava rilievo

a quelle particolarità che formano la caratteristica delle

stampe bodoniane, sia per quanto è attinente alla squisita

fattura dei punzoni e altre matrici, sia per quanto riguarda

i tipi da lui creati, le modalità di composizione, la scelta

della carta, ecc.

I

criteri in base ai quali la Commissione espresse pa­

rere favorevole allacquisto. si fondarono sostanzialmente

sul motivo che i libri stampati dal Bodom non costituiscono

già una raccolta bibliograficamente organica, preziosa per

la qualità dei testi e il valore dei commenti, come per esem­

pio più tardi forniva coraggiosi esempi Giuseppe Pomba.

ma più particolarmente perchè essa riveste un pregiatissimo

valore quale monumento delle ani grafiche e costituisce un

ambito privilegio nostro nel campo internazionale

La relazione, inoltre, prendeva saggiamente occasione

per lamentare come, purtroppo, talune preziose raccolte

artistiche e reliquie darte antica italiana, che avrebbero

dovuto rimanere in paese, fossero emigrate all'estero.

La Commissione volle quindi evitare tale pericolo nei

riguardi della raccolta bodoniana caldeggiandone l'acquisto,

e per avvalorare la proposta riportava nella relazione una

lettera di Luigi Cibrario, in data del

24

novembre dello

stesso anno, che merita di essere riprodotta:

« Ho sentito colla massima soddisfazione che il M uni­

cipio ha in animo di fondare una pubblica Libreria, che

manca finora all'utile degli studiosi ed alla dignità di questa

metropoli. Questa sapiente risoluzione si matura in un

tempo in cui si può collocare quasi a centro e nocciolo di

essa libreria una raccolta che è per se stessa un monumento

da rendere celebre qualunque biblioteca, ed è questa la col­

lezione più completa che esista delle opere del grande tipo­

grafo Bodom, ricca delle edizioni più rare, alcune delle

quali in pergamena, fatta con inestimabile intelligenza, e

dirò anche con molta felicità di successo dal librario Fede­

rico Pezzi.

La somma che il medesimo ne domanda e insignifi­

cante. avuto riguardo al suo vero valore. Ma il Pezzi desi­

dera che rimanga in Paese, e sarebbe opportuna •' ven-

verla alla Città per un sentimento di amor patrio che lo

fa contento di non rimetterci del suo. se deve servire di

decoro e di ornamento a questa Capitale. Se la S. V. può

conchiudere questo affare. Torino Le sarà debitrice di una

splendida memoria che onorerà il Municipio, come onorerà

il nome d'un nostro grande connazionale».

Oltre all'insigne storico del Piemonte, sadopravano per

l'acquisto studiosi, distinti bibliografi, persone competentis­

sime nell'arte libraria; la stessa stampa (si cita ad esempio

L'Opinione

del

23

novembre

1859

) aggiungeva al ri­

guardo i propri incoraggiamenti, le proprie esortazioni, en­

comiando il proposito di porre come fondamento duna

biblioteca pubblica municipale la collezione bodoniana.

Tale raccolta si presentava specialmente pregevole anche

per il fatto ch'essa comprendeva esemplari bellissimi, molti

dei quali assai rari, recanti autografi dello stesso Bodoni e

di uomini illustri in rapporto con lui, altri commendevoli

per la stampa su pergamena o su carte fabbricate con dili­

genza particolare, copie lussuose destinate a Principi o ad

Accademie

Nella relazione la Commissione concludeva che l'acco­

glimento della proposta sarebbe stato salutato con plauso

dagli uomini colti ed amanti della Patria, perchè cosi si

sarebbe data lode al merito di un uomo che è una gloria non

pure del Piemonte e d'Italia, ma di Europa e del mondo

Nella seduta del

20

dicembre

1859

il Consiglio comu­

nale approvava l'acquisto stesso per il prezzo di lire dieci­

mila.

Circa il prezzo dell'intera collezione delle edizioni bodo­

niane. si può citare un dato fornito da una comunicazione

della Casa del Re, Tesoro della Corona del Regno d'Italia

in data l ì gennaio

1808

, nella quale si legge « Al signor

Bodoni Stampatore a Parma -

11

Tesoriere gli annuncia che

S A I. ha dato ordine di rimettergli la somma di lire mille

Luigi per una collezione delle opere da lui stampate, inclu­

savi l'Orazione domenicale. ».

Eguale prezzo, conguagliando le monete di allora, venne

pagato dal Comune di Torino al libraio Pezzi.

Nell'acquisto delle edizioni bodoniane venne pure com­

preso un bellissimo ritratto ad olio del grande tipografo e

un volume di « lettere, e documenti inediti del tipografo

Giovanni Battista Bodoni di Saluzzo» Si tratta di un vo­

lume di lettere autografe spedite o ricevute dal Bodoni ri­

guardanti essenzialmente l’esercizio della sua professione.

Ecco contiene lettere di Bodoni dirette all abate Tommajo

Valperga di Caluso. a Cavagneri, a De Nelis, a Manuel

Losada Y Quiroga. a Pomanellt. al pittore Lucatelli. lettere

dirette a Bodoni da diversi studiosi e collezionisti; lettere

di De Lama Giuseppe e Margherita Dell'Aglio ved. Bodoni.

lettere dirette alla vedova del Marchese di Breme, da G iu ­

seppe Pomba. dal sindaco di Saluzzo. in data M) aprile

1817

,

4