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ASCRIZIONI.
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. SKDIMK STRADAI !
DI.NOMINAZK >NF
PR()P( »STA
M O T IV A Z IO N I
') Stilline stradale estendi Mi si dalla via
Vincenzo Steflenoni .ill.i \ i.i Arduino,
prima via parallela all.) via Tunisi.
I.unlihczza in. 1SX. larghezza ili. IS.
Ottorino ( (IrtiliiT.'i
La Giunta Municipale propone al Consiglio Comunale di appro
vare l’assegnazione delle denominazioni sopra riportate ai tre
predetti sedimi stradali attualmente privi di nome
L'attribuzione delle nuove denominazioni verrà attuata con
l'autorizzazione del Prefetto, udito il parere della Deputazione di
Stona Patria a termine dellarticolo 1 della Legge 21 giugno 1927
numero 1188
Nato .ni Agrigento il
4
ottobre I8MI, morto
■i Torino il
14
aprile l’H v
M
udirmi
c h im i
go eclettico nel senso più completo, amava
chi nella su.i Clinica figurassero «ijxr.iti di
lutti li branche iIella chirurgia: dall’ortojk
.li., all'urologia. il.ill.i traimi.itologia alla chi
rurgia plastica ricostruttrice, dalla chirurgia
addominale, alla toracica, .ill.i nervosa. (
>r.indi si ii n/i.ito e grande clinico, profumi unenti
umano, avvicinava il malato con interessa
mi nto così cordiale, con pazienza così animi
rivoli- da aprirli il more alle m ig lia i sj*
i.inzi e alla più assoluta fiducia. Nei ll,27
sofirì il grande dolore della morte del suo
Maestro Antonio Carle. L'Ospedale d ill’Or-
<line M auri/uno lo chiamò a succederidi nel
primari.ito. ma egii declinò la nom ini jur
non abbandonare l'insegnamento universi
lario.
Continuando nella sua iiiltiis.i attività egli si
costituiva i|uell'immenso patrimonio di scien-
/a e di es|Krienza chi profuse nel suo Trat
tato di patologia chirurgica, che
vi.lrla luci
nel ll*ì2 ed è alla 4 edizione. Questo libro,
>he eblK l’encomio della Reale Accademia
d'Italia i che fu il primo trattato italiano di
patologia chirurgica, ha veramente l’impronta
del genio italiano i della (xrsonalità «li 1
Maestro.
Nel l*y.i Ottorino Lflreduzzi vile aJ’a C a t
tedra del suo Maestro, alla Cattedra di C li
nica chirurgica dcH'Università di Torino,
su. cedendo al condiscepolo
M
j
-
ìo
Dvhitt.
F.’
arrivato all’apogeo della sua carriera, ai suo
|triodo aureo: è l’esempio più jx-rfetto del
lo scienziato e del granile clinico. La sua
attività non rallenta, an/i prende un ritmo
febbrile, quasi miracoloso. La sua produzione
scientifica è così ablHindante,
che
non è pos
sibile enumerare neppure i contributi più
ini|Nirtanti. Sono lezioni, conferenze, relazio
ni e riunioni regionali, congressi n izionali
u l esteri. E ’ ricercatissimo, ambito in tutte
li seduti scientifiche e desideratissimo Pre
sidente |»cr la sua scienza chiarificatrice delle
piìi controversie questioni,
j k t
la sua art'- di
placare le più aspre e vivaci discussioni.
Quantunque schivo di onori egli non rifuggì
da o|>eri di pubblica utilità. E ’ stato Preside
dilla Facoltà di Medicina i Chirurgia, meni
bro del Consiglio di Amministrazione del
l’L’niicrsità, Presidi del Centro Diagnostico
dei Tumori, Rettore della Provincia di To
rimi. Presidente dell "Accademia di Medicina,
Presidente della
Società
Piemontese di
C h i
rurgia. Presidente del (>rup|x> Donatori
de!
Sangue, Membro del ('onsiglio d ’Amm ini
stra/ioni dell'Ospedale Oftalmico, degli
Ospedali Psichiatrici. dell’( Kpedalt Sanato
riale San Luigi, dell'Opera Pia Cucina m a
lati poveri.
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