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propria libertà di giudizio, e senza negare le mende esistenti ne
monumento del Marochetti, seppe però conoscerne e valutarne i
grandissimi pregi.
Fra i difetti vuolsi noverare come primissimo la grettezza della
statua del protagonista, grettezza alla quale però serve di scusa la
storica esattezza. Anche le figure allegoriche femminili farebbero di
certo miglior effetto estetico e convenzionale se in luogo d'essere
sedute fossero ritte. Sono però così egregiamente disegnate e
con–
dotte con tanta larghezza di pensiero, che volentieri si accettano,
come sono, per veri capolavori.
"
Vollero taluni che l'unità di concetto poco scaturisse dall'insieme
del monumento, a loro dire assai troppo complesso.
Davvero che non so trovare la ragione di un così azzardoso
giudizio, inquantochè le sculture tutte che attorniano la principale
non rappresentano che idee o fatti od attributi del Magnanimo, per
cui il bronzo non perituro sta eretto a perpetua di lui gloria.
Dovrebbesi invece ammirare anche da quel lato
il
sano criterio
artistico dell'autore, che, per quanto
il
di lui progetto fosse reite–
raramente modificato dalla Commissione, seppe tuttavia conservarvi
quell'idea chiara, semplice e spontanea che fece accettare il primo
di lui modello.
La fusione delle statue avvenne a Londra nelle officine dell'au–
tore; da colà vennero pure il granito della base e le decorazioni
mi"nori del monumento, il quale, pel giudizio degli intelligenti, sarà
sempre opera grandiosa e una delle più belle pagine della scultura
monumentale.